Avrebbe molestato una donna, rinviato a giudizio 57enne
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Carmen Ciarcia, in accoglimento della richiesta del pubblico ministero Simona Rizzo, ha disposto il rinvio a giudizio (l’udienza è fissata per il 7 aprile 2015) nei confronti di P. D. L., 57 anni, nel corpo di polizia municipale. I reati contestati sarebbero riconducibili tutti ad atti persecutori e stalking dei quali sarebbe rimasta vittima A.D., 34 anni, agente di polizia municipale, e dunque subordinata all’imputato.
Il comandante, si legge nel decreto di rinvio, avrebbe molestato “reiteratamente A.D., ponendo in essere comportamenti persecutori in modo da determinare nella donna uno stato di disagio psichico e di giustificato timore per la sua sicurezza personale”. La donna sarebbe stata talmente spaventata da esser stata costretta “a modificare le sue abitudini di vita”.
L’uomo sarebbe stato ossessivo, perché avrebbe assillato “la donna con avances ed approcci di tipo sessuale; con sms e telefonate sulla sua utenza cellulare; con continue convocazioni nel suo ufficio; con diverse scuse e turni di servizio in zone isolate”. Agli energici rifiuti di A.D., l’imputato avrebbe continuato “a molestarla con ingiustificate e mortificanti offese sul posto di lavoro”.
I fatti sarebbero stati commessi “con l’aggravante dell’abuso di relazioni d’ufficio” ininterrottamente dall’8 ottobre 2011 al 17 settembre 2012. L’uomo, “senza accertarsi del consenso della donna, ed anzi prevedendone il dissenso, avrebbe compiuto atti non equivoci” avrebbe raggiunto il culmine il 17 settembre 2012.
Quel giorno, nel suo ufficio, avrebbe “agguantato con forza la signora” e sarebbe riuscito ad “infilarle la mano nei jeans non riuscendo nel proprio intento perché la donna riusciva a divincolarsi”.