Armi a San Calogero: per gli inquirenti sottratto arsenale della ‘ndrangheta
San Calogero è un paese dell’entroterra vibonese, posto tra Mileto, Nicotera e Limbadi, a due passi dalla Provincia di Reggio Calabria e che, negli ultimi anni, ha visto l’omicidio eclatante di Giuseppe Barbieri, importante pregiudicato ritenuto inserito in un traffico di droga internazionale tra l’Italia e la Colombia e dove, dal 2000 ad oggi, sono stati sequestrati numerosi quintali di cocaina destinata a tutto il mercato europeo.
Nell’estate del 2011 una signora anziana fu rapinata ed uccisa in casa da una banda di balordi, poi tutti assicurati, nel tempo, alla giustizia grazie alle investigazioni dei militari della Compagnia di Tropea. Anche il Comune fu sciolto per mafia nel 2012.
Alla vigilia di Natale, i Carabinieri della Stazione locale e i colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” (i “baschi rossi”, impiegati per azioni ad lato rischio o per la cattura dei latitanti), coadiuvati dai Cinofili del Gruppo Operativo Calabria, hanno svolto un vero e proprio rastrellamento nelle campagne di San Calogero, in particolare in località “Tranquilla”.
Durante i controlli e alla vista dei Carabinieri due individui, armi in pugno, hanno dapprima tentato la fuga cercando riparo nella vegetazione per puntare i fucili ma il dispiegamento di forze li ha indotti alla resa. Una successiva perquisizione, estesa anche ad una masseria ha permesso così di rinvenire altre armi e munizioni, tutte in perfetto stato di conservazione, occultate in una botola stipata sotto numerose balle di fieno.
Si tratta di armi con regolare numero di matricola ma non censite in banca dati poiché mai passate per il banco di prova di Gardone Val Trompia (BS), che ne attesta la regolare entrata in Italia. Gli investigatori ritengono plausibile perciò che provengano da un furto compiuto all’estero e poi portate nel nostro Paese. Nell’operazione sono stati arrestati quattro incensurati insospettabili mentre sulle armi sono in corso i relativi accertamenti.
La Santa Barbara ritrovata in questa zona, oltre a confermare la presenza dell’Arma nelle zone rurali, induce a ritenere di aver sottratto ai clan una parte della loro base di armi, in un territorio interessato dalla cosca di ‘ndrangheta dei Mancuso di Limbadi.
I carabinieri, nel dettaglio, hanno così sequestrato: una pistola Walther PPK cal. 7.65, arma resa famosa da James Bond, con impugnatura in legno; una Beretta mod. 70 cal. 7.65, in uso al Mossad israeliano fino agli anni 80; una Smith & Wesson mod. 64 cal. 38 special, la pistola degli agenti della polizia USA durante i servizi in borghese; una Smith Wesson cal. 38 special; una Luger 22; fucili da tiro cal. 12; più di 500 munizioni di vario calibro. Scoperti inoltre 1.350 euro in contanti ed in banconote da vario taglio e 3 smartphone di ultima generazione.
A finire in carcere sono stati Pasquale Grillo (53 anni); Fabio Grillo (24); Francesco Grillo di 27 anni e Francesco Grillo di 19 anni. I quattro sono tutti di San Calogero (nel vibonese) e rispettivamente Fabio e Francesco (il 19enne) figli e Francesco (27enne) nipote del Pasquale Grillo (proprietario del fondo agricolo e del casolare), tutti accusati di detenzione illegale di armi e munizioni. Dopo le formalità sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia in attesa delle determinazioni del Tribunale locale. Nei prossimi giorni l’intero arsenale sarà inviato al RIS di Messina per gli esami balistici.