‘Ndrangheta: in paese del Comasco ignorato appello anti-pizzo
Sono solo 5, su 100, i commercianti di Fino Mornasco, un paese del comasco, che hanno aderito a un appello contro il pizzo promosso da Confcommercio e da Klaus Davi. Il comune, ricorda una nota, recentemente è stato teatro di uno degli omicidi di 'ndrangheta più cruenti degli ultimi anni (30 coltellate inferte da 5 killer a Ernesto Albanese, presunto corriere della droga) e sono agli atti numerosi casi di estorsioni, minacce e atti vandalici che hanno colpito commercianti e aziende.
Tra queste anche il salone d'auto dell'ex consigliere comunale Luca Cairoli che ha subito 4 attentati negli ultimi anni. Secondo i dati della Dda di Milano vi sono stati oltre 400 episodi intimidatori sul territorio di Como tra il 2008 e il 2014, tutti potenzialmente riconducibili a una matrice criminale associazionistica. In 270 casi si è trattato di incendi dolosi, seguiti da 43 esplosioni di arma da fuoco. Modalità a cui fanno seguito 19 recapiti di proiettili, 17 danneggiamenti su auto e 16 minacce telefoniche. In un caso, è stata inoltre segnalata un uccisione di animale.
Klaus Davi e Confcommercio hanno messo on line una testimonianza dei commercianti che si sono pronunciati apertamente contro il racket e il clima di terrore, uno dei quali ha denunciato in diretta tentate estorsioni da parte dei boss. Il video si chiude con l’appello di Rosario Presti, rappresentante comasco di Confcommercio: "Oggi troppo pochi associati hanno testimoniato - racconta - li capiamo perché non hanno a che fare con dei ragazzini ma con criminali senza scrupoli. Ma li esortiamo a denunciare, denunciare, denunciare, solo così si combatte la mafia, altrimenti non si rompe la catena. Se tenete alla vostra attività non restate in silenzio". (AGI)