Intimidazione Rodolico, Niglia: “Lettera ad Alfano per chiedere posto polizia a Tropea”
“Il deplorevole attentato subito dal sindaco di Tropea, Giuseppe Rodolico, se da una parte ribadisce la pericolosità ambientale più volte sottolineata, anche di recente, dal verificarsi di gesti inconsulti, dall’altra evidenzia la necessità della istituzione in loco di una sede di Commissariato della Polizia di Stato”. È quanto afferma Andrea Niglia, presidente della Provincia di Vibo Valentia.
“L’attuale Posto di Polizia non si rivela, infatti, sufficiente a fronteggiare, per via di una carenza d’organico, le emergenze criminali. L’escalation delinquenziale degli ultimi anni spiega quanto diventi inderogabile ed urgente l’opportunità di meglio garantire la sicurezza di cittadini, e ancor meglio di imprenditori e quanti, per la loro peculiare attività, sono esposti ad un rischio ormai sempre più attuale: l’atto intimidatorio.
In virtù di queste considerazioni avvertiamo forte l’utilità di stimolare ulteriormente l’attenzione del governo centrale per la tutela della sicurezza in questo territorio. Le solidarietà nelle più diverse e significative espressioni, le fiaccolate ed i gesti di vicinanza ai malcapitati cittadini non bastano più.
Occorre andare oltre e pensare a qualcosa che aiuti l’abitato di Tropea e dintorni a ritrovare la serenità e la tranquillità di un tempo, essenziali prerogative per guardare con più certezza al futuro. Per questo motivo abbiamo inteso indirizzare, stamane, una lettera al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e per conoscenza al Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, perché riteniamo siano più che motivati i presupposti per invocare legittimamente una più adeguata sicurezza alle popolazioni.
L’istituzione di una sede di Commissariato della Polizia di Stato a Tropea diventa oggi una iniziativa dovuta, un provvedimento giustificato ed un’azione non più rinviabile. Punto centrale del territorio in materia di politica dell’accoglienza e quindi turistica, la “Costa degli dei” che ha in Tropea il suo più naturale riferimento, oggi rischia di svilire, proprio in virtù di quanto accade, il tentativo di tutti quegli operatori economici e culturali che continuano a credere nell’investimento socio turistico ed ambientale di quel territorio un adeguato sbocco all’attività produttiva ed occupazionale.
D’altra parte a nessuno può sfuggire che la sequela di attentati registrati negli ultimi tempi avvertono che il biglietto da visita del territorio più eccellente della costa tirrenica calabrese si va sempre più sbiadendo e che agli occhi dei possibili turisti e visitatori la zona incomincia a creare sempre più nuovi dubbi ed incertezze sulla garanzia ambientale. È una condizione che le forze politiche in particolare devono analizzare con concreta riflessione.
L’hinterland vibonese non può concedersi il lusso di rinunciare agli effetti eccellenti di un’attività che rappresenta il fiore all’occhiello dell’intera regione ed è per questo motivo che anche le forze emergenti sono chiamate anch’esse a fare quadrato attorno all’attuale situazione ambientale”.