Federazione provinciale Fiamma tricolore sul terrorismo islamico
"Dopo avere lasciato passare qualche giorno dagli episodi di Parigi, che hanno giustamente scosso l’opinione pubblica, ho deciso di esporre anche quello che è il nostro pensiero sulle vicende che si stanno susseguendo, non solo in Francia ma in tutta Europa. Ormai l’opinione pubblica è continuamente bersagliata dalle notizie che riguardano l’Islam, vengono continuamente diffuse immagini che ci mostrano il lato più crudele di questa religione, bambini che uccidono o che vengono usati come bombe umane, proclami di conquista delle principali citta europee". E' quanto scrive Marco De Filpo, segretario provinciale Federazione Fiamma Tricolore di Cosenza.
"Noi - conmtinua la nota - fermo restante la unanime condanna verso tutto ciò che è violenza, in qualsiasi parte del mondo, fermo restante che la violenza sui bambini, come più volte detto anche dal nostro movimento, e sempre deprecabile sia che si usino come assassini, sia quando si usano come schiavi del sesso, come spesso avviene da parte dei cittadini anche della civilissima Europa, che spinti dal desiderio sessuale hanno come meta di villegiatura preferita i luoghi dediti al turismo sessuale, approfittando del disaggio che si vive in quelle realtà , ma che non fa la stessa notizia di un bambino che spara o che si fa saltare in aria in nome di Allah.
O più semplicemente usati dalle multinazionali di tutto il mondo che in nome del capitalismo li sfruttano per potere realizzare i propri capi d’abbigliamento o altro, oppure adoperati dalle varie mafie per lo spaccio di sostanze stupefacenti o utilizzati per l’accattonaggio.
Non dimentichiamo in Olanda, che non mi risulta essere uno stato Islamico, nell’ aprile del 2013 una sentenza ha stabilito che può esistere un club pedofilo che promuova il sesso con i minori; E la notizia pare non abbia avuto la stessa rilevanza del bambino che ha ucciso i due ostaggi Russi, entrambe comunque sono notizie drammatiche.
Fermo restante che non capisco i continui attestati di solidarietà al popolo ebraico, visto che almeno in questo caso l’obbiettivo dichiarato da quelli che sembrerebbero terroristi islamici, è chiaramente l’Europa e gli europei, e che non riesco a capire come mai spesso questi attacchi coincidano con il crollo del prezzo del petrolio, ne tantomeno riesco ancora a spiegarmi come mai una rete cosi vasta e intrecciata di servizi segreti abbia potuto farsi trarre in inganno in questa maniera, cosi come accadde sorprendentemente già nell’ormai famoso 11 settembre 2001.
Fermo restante che le nostre simpatie, vanno a chiunque e di qualsivoglia religione esso sia si batte per la propria terra, quindi per fare qualche esempio ai Palestinesi, o ai nativi americani che con anni di Film ci hanno illustrato come i cattivi della situazione, manipolando le giovani menti dei telespettatori ,facendo passare gli invasori come vittime e chi difendeva la propria terra come carnefice.
Fatte le debite proporzioni, un po’ quello che accade oggi in Italia, dove chi come noi tenta di difendere le tradizioni gli usi e i costumi della propria Patria viene additato come razzista.
Resta innegabile che esiste un problema quello dell’invasione Islamica, aggiungerei agevolata dai vari governi che si sono susseguiti nel nostro paese.
Noi potremmo con le armi e con il sangue difendere la nostra nazione dagli attacchi e dagli attentati, ammesso che questa sia la volontà degli Islamici, siamo pronti, e saremo già nei prossimi giorni con in mano il tricolore a presidiare gli obbiettivi sensibili, ma se non prendiamo seri provvedimenti non potremmo mai in alcun modo impedire che la nostra patria sia invasa anche se pacificamente dall’Islam.
Sono i numeri a dirlo, se non si ricomincia a fare una politica seria che agevoli lo sviluppo delle Famiglie, incentivando i giovani a costruirsi un futuro, ed il nostro modo di intendere la famiglia è uno solo, quella composta da un padre una madre e dei figli, non altri surrogati studiati solo per soddisfare l’ego di qualcuno, perché come disse un tale a me molto caro “il numero è potenza”.
Solo se gli Italiani continueranno a procreare Italiani la nostra Nazione potrà porre rimedio a questa invasione, e questo può avvenire solo se la Famiglia verrà messa al primo posto nei programmi dei prossimi governi. La presenza del nostro movimento all’interno di un futuro governo sarebbe una garanzia in tal senso, e non è una promessa campata per aria, ma basta guardare la storia per scoprire che il partito che ha dato i natali al nostro movimento è stato sempre vicino alle famiglie e a messo al primo posto la potenza demografica legata alla occupazione.
Di contro bisognerà porre un freno all’ immigrazione selvaggia, che ormai da decenni è diventata il problema principale della nostra patria, e questo governo mentre da un lato proclama il pugno duro contro il terrorismo dall’altro, va a prendere quasi a domicilio i potenziali terroristi, e non solo è notizia di questi giorni che per la liberazione delle due ragazze Italiane ostaggio in Siria, sia stato pagato un riscatto di circa dodici milioni di euro, contribuendo anche economicamente con il terrorismo e mettendo in pericolo tutti gli Italiani costretti ad emigrare, che diventano il salvadanaio dell’ISIS, anche se non era questo il caso delle due giovani fanciulle che si trovavano in Siria per solidarietà.
Se davvero si vuole arginare il fanatismo islamico è necessario fare capire, a chiunque venga nel nostro paese, che questa non è la terra di tutti e di nessuno ma la Patria degli Italiani, dove chi viene deve accettare i nostri usi i nostri costumi e le nostre tradizioni non siamo obbligati a togliere i crocifissi dalle scuole e dai luoghi pubblici, cosi come non pretendiamo quando ci rechiamo nei paesi islamici che le donne tolgano il velo.
Siamo stati i primi a descrivere gli scenari che si sarebbero avuti se non si poneva un limite a questa invasione, ma pare che chi ci governa abbia pensato più a garantire “clienti” all’industria della solidarietà, che alla salvaguardia del popolo Italiano, ormai abbandonato e senza futuro e costretto dai nostri governanti a vivere nel terrore che il vicino di casa possa farlo saltare in aria.
Quindi concludo dicendo, che la nostra ricetta per sconfiggere l’ ISIS non è un’altra guerra in medio oriente, che comporterebbe ancora un tributo di sangue dei nostri giovani soldati, i quali tra l’ altro, non godono di alcuna stima da parte dei governi fantocci della nostra repubblica, basti considerare la vicenda dei marò di cui uno è ancora in ostaggio in India, e che servirebbe solo agli U.S.A. per confermare la propria leadership sul petrolio. Ma bensì il rafforzamento della coscienza Patriottica sentimento ormai quasi sparito in Italia".