GD: Calabria libera dai condizionamenti, rispettosa dei principi costituzionali
"Le ultime vicende calabresi per la grande importanza che rivestono, meritano un'attenta riflessione. Soprattutto è importante tracciare un margine capace di condurre nella giusta direzione la questione che si è delineata". E' quanto scrivono Giuseppe Dell’Aquila Presidente GD Calabria, Mario Valente Segretario GD Calabria, Antonio Billari Vice Segretario GD Calabria, Michele Rizzuti Segretario GD Federazione Cosenza, Luigi Tassone Segretario GD Federazione Vibo Valentia, Domenico Giampà Segretario GD Federazione Catanzaro, Leo Barberio Segretario GD Federazione Crotone eFrancesco Danisi Segretario GD Federazione Reggio Calabria.
"In primo luogo - continua la nota - desta preoccupazione l’accanimento mediatico nei confronti di personalità politiche, in questo caso è un iscritto e dirigente del Partito Democratico Calabrese. Affermiamo con determinazione che una persona non sottoposta ad indagini non può essere giudicata e marginalizzata, poiché fino a prova contraria un libero cittadino esente da indagini giudiziarie, può ricoprire un ruolo politico e amministrativo. Per nostra fortuna viviamo in uno “stato di diritto” dove ogni persona viene giudicata dai giudici e non dagli organi di stampa. Quindi non può essere un limite e un problema per l’azione di governo della nuova Giunta regionale. Sancire il contrario, invece, vuole minare alle basi dello “Stato di diritto” e mette in discussione qualsiasi principio di garanzia individuale. Invece, è corretto valutare l’azione di governo regionale, dei singoli membri della giunta, dai provvedimenti e dal lavoro che verrà svolto.
Inoltre, si deve stabilire l’autonomia delle scelte politiche che il nuovo governo regionale, e quindi il presidente Oliverio deve attuare. Un autonomia legata al buon senso e alla giusta dose di garantismo che serve alla classe politica chiamata a svolgere un importante compito. Non deleghiamo ad altri il compito di dettare l’azione politica in un ente, bisogna che le personalità incaricate e legittimate dal voto popolare svolgono il proprio ruolo politico-amministrativo.
Infine, combattere la criminalità organizzata e in modo particolare la ‘ndrangheta che in Calabria è radicata in determinati contesti, vuole dire non essere subalterni a tali meccanismi e debellare con azioni positive e radicali tale fenomeno. La scelta della nuova gestione calabrese ed in particolare del Presidente Oliverio di costituirsi parte civile in tutti i processi di ‘ndrangheta, rappresenta proprio quell’inversione di marcia che sta a significare lotta alla criminalità organizzata.
Ecco perché da queste considerazioni bisogna che ci sia una chiara indicazione culturale e politica nella nostra società calabrese. Non si ceda di un passo rispetto a principi costituzionali riconosciuti, non si ceda alla cultura del sospetto, è importante che si rispetti l’integrità morale di ogni individuo soprattutto di determinate persone che si sono sempre distinte per impegno e senso di appartenenza verso un territorio e una comunità. Si rispetti l’autonomia del nuovo corso politico amministrativo calabrese. L’autonomia della magistratura è un principio da salvaguardare che deve essere rispettato e non delegittimato".