Rosarno, Nucera: “La famiglia in prima fila"
È stato molto partecipato l’incontro avvenuto con i “Gruppi famiglia” della Parrocchia di Maria S.S. Addolorata di Rosarno, organizzato dal Parroco don Rosario Attisano e dal Sacerdote don Memé Ascone, che per circa 40 anni è stato il reggente della Parrocchia, e Giovanni Nucera. Il tema, abbastanza attuale e sempre dibattuto, si inserisce nel cammino voluto dalla Chiesa per formare le famiglie ad una sempre più difficile missione educativa per la società, ed in preparazione del Sinodo mondiale del prossimo mese di ottobre proprio sui temi della famiglia.
Relatore d’eccezione sul tema è stato Giovanni Nucera, già Consigliere regionale che, dei temi sensibili e delle politiche sociali a difesa delle categorie deboli, ha fatto una costante di azione di testimonianza attiva. I due sacerdoti introducendo il dibattito hanno dato atto a Giovanni Nucera della intensa attività legislativa svolta, ricordando che la legge quadro oggi in riferimento nella Regione Calabria porta la sua firma. Ma con essa anche tantissime leggi del settore sociale. Don Rosario e don Memé hanno rimarcato il significato di questi incontri parrocchiali finalizzati a diffondere la pastorale familiare e fortificare i sentimenti ed i valori del rispetto della vita coniugale che necessariamente deve trovare fonte ispiratrice nella fede e nel rispetto di parità fra uomo e donna.
La formazione cristiana come elemento di cementificazione di una cultura che potrà irradiare effetti di luce, non solo per i giovani di oggi e gli uomini di domani, ma anche come elemento di comunione fra le comunità in cui si vive e la società che c’è intorno a noi, facendo crescere persone virtuose e fuori da sistemi deviati.
Dopo un partecipato dibattito ha chiuso i lavori Nucera che sembrava abbastanza emozionato nel dichiarare: “è il mio primo incontro pubblico da semplice cittadino dopo circa 30 anni di politica vissuta nella difficile ma esaltante funzione di servizio per il “bene comune”. Ne esco con la stessa dignità con la quale sono entrato in politica, certo di aver fatto il mio dovere con gratuità, lealtà e trasparenza ed aver sempre contrastato i poteri mafiosi ed ogni altro arrogante comportamento”.
Nel tema, Nucera si è soffermato a tracciare, partendo dalla legge regionale sul ruolo della famiglia, le ombre e le luci della stessa, inserendo nel discorso elementi di modernità e nuove ipotesi di approfondimento che hanno suscitato interesse ed attenzione. Ha parlato del confronto, specie a Rosarno, terra simbolo, che deve essere sempre intenso fra i cittadini di diverse religioni ed etnie e quindi di un multiculturalismo che ci propone altre forme di stile familiare partendo proprio dal matrimonio e dalla convivenza nella vita domestica; del rispetto dei vincoli che sono legati alla scelta di costituire una famiglia, che non è mai un fatto privato, ma una scelta sociale e quindi pubblica; della necessità di non confondere la socialità del matrimonio con altre forme di convivenza che meritano rispetto e tutela giuridica ma che certamente sono cosa ben diversa dal legame matrimoniale; sull’educazione dei figli e sulle forme deviate di nuovi modelli educativi che hanno già sancito il loro fallimento proprio nei paesi in cui questi “modelli nichilisti” sono nati.
La chiesa ha un ruolo fondamentale nella formazione dell’uomo ed incontri come questi servono a fortificare il senso della nostra identità non solo di fedeli ma anche come cittadini.
Nucera si è poi soffermato sugli aspetti sociali ed economici dei servizi posti in essere dagli enti locali, sostenendo che le problematiche familiari non possono essere trattate sulla base di pratiche condizionate da vincoli finanziari, ma per le politiche finalizzate al sostegno dell’uomo gli enti devono impegnare tutte le risorse disponibili. In particolare in questo momento di crisi economica, ed ancora di più questo sostegno pubblico diventa essenziale in tema di “valori e certezze”.