Cgil Calabria su istituzione del Ministero del Sud
"La proposta lanciata dal presidente del Consiglio dell’ istituzione del Ministero del Sud è un’ennesima trovata propagandistica per coprire scelte sbagliate da lui compiute un anno fa e per spostare l’attenzione verso nuovi argomenti." E' quanto dichiara in una nota la Segreterie di Cgil Calabria.
"La scelta compiuta - si legge ancora - all’ atto della nascita del suo governo con la cancellazione del Ministero per la Coesione sociale e territoriale, e la concentrazione di esso presso la Presidenza del Consiglio dei ministri affidandone la responsabilità al sottosegretario Delrio è stata, contrariamente alle legittime aspettative, un autentico fallimento.
Il sottosegretario Delrio, oberato da tanti problemi, nel limitato spazio che ha dedicato al Sud si è preoccupato di tagliare i fondi comunitari e di frantumare i progetti delle linee strategiche della prossima Programmazione economica comunitaria. E’ quindi evidente che l’azione dell’esecutivo verso il Sud nel contesto di crisi che viviamo, come dimostrano i dati della Calabria e non solo, è stata fallimentare, inconcludente e propagandistica.
Basta guardare alla promessa della “cabina di regia” per la Calabria.
È importante riaprire la discussione verso il Sud e i suoi problemi, ma è necessario cambiare le politiche nazionali ed europee e fare una discussione seria anche sull’utilità di un Ministero.
Limitarsi solo al secondo aspetto non è molto utile e non serve molto alla crisi che sta attraversando il Mezzogiorno.
Da parte nostra ci muoveremo su entrambi i terreni: rivendicare una nuova politica per il Sud, e anche correggere le scelte istituzionali sbagliate che il governo Renzi ha compiuto.
Riteniamo utile che si possa ritornare a parlare di un Ministero per il Sud, o più propriamente per la Coesione sociale e territoriale, ma vanno ulteriormente definiti i compiti le funzioni e soprattutto gli obiettivi che vanno perseguiti nell’ ambito delle politiche nazionali e europee.
Pertanto è fondamentale, per iniziare, la sua interlocuzione con i ministeri dell’Economia, della Sanità, degli Interni, delle Infrastrutture, dell’Università e della Ricerca e di tutti gli altri.
Bisogna correggere quindi le scelte economiche e istituzionali per il lavoro e le politiche industriali che sono state compiute in quest’anno dal governo e bisogna evitare che tutto ciò si trasformi in ennesima propaganda.
Qualora si scelga di reintrodurre un Ministero, è evidente poi che bisogna pensare a personalità del livello di Barca e di Trigilia che hanno ben operato per il Sud, e la cui azione Delrio ha imprudentemente cancellato o ridimensionato.
La coerenza del governo si misura anche sulla coerenza delle politiche per il Sud. A questo proposito vorremmo porre una domanda, oltre che al presidente del Consiglio Renzi anche al presidente della Giunta regionale Oliverio e all’assessore al Lavoro Guccione: è coerente e strategico per il Sud vendere un settore come quello del materiale ferroviario a gruppi stranieri, perchè non lo si considera più strategico e utile per l’industria italiana e meridionale?
Parliamo dell’Ansaldo Breda. L’esperienza che abbiamo vissuto nella siderurgia è illuminante, e l’Ansaldo Breda ha preesistenze industriali in Toscana, Calabria, Campania e Sicilia. Che senso ha vendere e abbandonare l’industria del materiale ferroviario italiano e consegnarlo a gruppi stranieri?
Corrisponde a interessi nazionali e meridionali?
Contro queste decisioni di Finmeccanica - conclude la Segreteria - noi ci batteremo. E vogliamo verificare la volontà del governo, al di là della propaganda, e su questo punto anche l’impegno della nuova giunta regionale."