Terme Sibaritide, presentata un’interrogazione per fare chiarezza
Terme Sibaritide SpA, una risorsa per la rete sanitaria regionale ma che al momento continua a far registrare esorbitanti perdite. Troppe spese, molte anche apparentemente superflue, a fronte di un servizio che nel confronto costo-benefici mette in evidenza una costante sperequazione. La struttura, che potenzialmente potrebbe rappresentare una delle eccellenze per le cure terapiche termali, acquisendo, grazie alle capacità ricettive, nuova utenza dai territori limitrofi ed extra regionali, opera al di sotto delle sue potenzialità. Ecco perché occorre che la Regione, principale finanziatore della società, verifichi, con urgenza, la concreta operosità e l’offerta in potenza del centro termale di Cassano all’Jonio, pianificando da subito, se necessario, un nuovo e proficuo management aziendale.
Il Consigliere regionale, componente dell’Ufficio di presidenza, Giuseppe Graziano, ha presentato al consiglio regionale un’interrogazione in merito all’amministrazione e alla gestione della società Terme Sibaritide Spa. Diversi i punti, evidenziati all’interno dell’interrogazione, che mirano a fare chiarezza sull’azione manageriale e di gestione del personale del più importante centro termale della fascia ionica calabrese, operante nella Piana di Sibari.
Ho posto – dichiara Graziano – una serie di quesiti con l’obiettivo di conoscere meglio e più a fondo la realtà delle Terme sibarite per garantirne un rilancio maggiormente sostenibile, anche alla luce della sproporzionata spesa di gestione che al momento fa registrare la struttura. Costi che non si tramutano né in utili per la società né in un’adeguata offerta di servizi per l’utenza. Senza dubbio, il management aziendale non può essere elogiato per il suo virtuosismo! Ci sono, infatti – prosegue il Questore dell’Assemblea regionale – molti dubbi e perplessità da chiarire. Come, ad esempio, l’entità di alcuni contratti professionali e manageriali, stipulati nel 2011 e che risulterebbero non corrispondenti alle funzioni richieste e realmente svolte, piuttosto che il capitolo di spesa, non previsto per la società termale, riguardo ai rimborsi spesa per trasferte o, ancora, le retribuzioni del personale del centro di riabilitazione, nel periodo compreso tra agosto 2003 e dicembre 2011, per un totale di 40 ore settimanali contro le 36 effettivamente lavorate. Ho chiesto, inoltre, se può costituire danno economico per l’azienda, l’aver inquadrato, negli anni, dipendenti in un livello retributivo più alto rispetto alle funzioni realmente svolte. Non solo. L’interrogazione vuole fare luce riguardo alla gestione della struttura alberghiera annessa al centro termale, ristrutturata nel 2007 con un mutuo a carico della Regione Calabria, e se la stipula del contratto di locazione alla società di gestione è avvenuta a seguito di una pubblica gara di affidamento, con il consequenziale passaggio in capo delle utenze di acqua, elettricità e fornitura gas. Infine, ho chiesto di porre all’attenzione e all’evidenza dell’Assise regionale – va avanti Graziano - quali e quanti contratti di consulenza giuridico legale sono stati stipulati dalla società Terme Sibarite SpA negli ultimi 5 anni e se è vero che riguardano congiunti di un consigliere regionale della passata legislatura.
Penso sia doveroso, nei confronti dei contribuenti, sapere come intende determinarsi la Giunta Regionale della Calabria in caso di riscontro positivo dei punti messi in evidenza. Il futuro delle Terme Sibaritide – conclude il Consigliere regionale della CdL – passa dal necessario rilancio nel più ampio sistema dei servizi sanitari regionale. Ecco perché bisogna verificare l’attività gestionale finora attuata, valutando anche la possibilità di procedere alla richiesta di un eventuale risarcimento danni, e avviare nel breve tempo una nuova e più virtuosa programmazione del management aziendale.