Processo Black Money: parroco Paravati smentisce verbale, mai conosciuto Mancuso
"Smentisco fermamente il contenuto del verbale della Guardia di Finanza di cui riconosco solo la firma. Non ho mai conosciuto Pantaleone Mancuso, non mi ha mai imposto alcun imprenditore per il cemento necessario per l'edificazione della Fondazione di Paravati della mistica Natuzza Evolo e denuncerò chi ha redatto quel verbale perché non corrisponde affatto a quanto da me detto".
Lo ha dichiarato in aula stamane, dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia, dal sacerdote di Paravati Michele Cordiano nel corso del processo "Black money" contro il clan Mancuso. Momenti di tensione si sono registrati quando il pm Marisa Manzini ha contestato al sacerdote il contenuto del verbale dallo stesso sottoscritto nel 2003 con precise accuse verso il boss Mancuso.
"Eravamo nelle sede della Fondazione di Paravati - ha affermato il sacerdote - e c'erano anche Natuzza ed il direttore dei lavori quando si parlava con i finanzieri che mi hanno poi fatto sottoscrivere un verbale che io però non ho mai letto e di cui smentisco il contenuto che mi viene riletto oggi in aula". Dopo che nel 2013 il verbale venne pubblicato dai giornali, il sacerdote ha quindi spiegato di essersi recato "alla Dda di Catanzaro dove un collaboratore del procuratore Borrelli raccolse le mie smentite e mi disse che non ero indagato".