Agriturist Calabria aderisce alla protesta contro le trivellazioni sullo jonio

Catanzaro Attualità
agriturist.jpg

"Il Governo centrale ancora una volta mira ad aggravare le già difficili condizioni che vive il comparto agricolo, dando le autorizzazioni alle estrazioni petrolifere nelle coste dello Jonio cosentino. Risultano interessate le coste di diversi comuni calabresi quali, Albidona, Amendolara, Calopezzati, Cariati, Cassano All’Jonio, Cirò, Corigliano Calabro, Crosia, Rossano, Trebisacce e Villapiana, che salvo un immediata revoca delle stesse, saranno oggetto di trivellazioni marine, con tutte le conseguenze ed i rischi per l’ambiente ad esse connesse." Lo si legge in una nota dell'Agriturist Calabria.

"L’economia del nostro territorio - sottolineano ancora - si sa è prevalentemente basata sull’agricoltura e sul turismo, e ne verrebbe gravemente danneggiata dall’attività di trivellazione in corso, palese è il motivo per cui Agriturist Calabria prende posizione a tutela degli interessi delle aziende che di tutela dell’ambiente e turismo rurale ne hanno fatto una vera e propria filosofia di vita ed economia reale. “Siamo molto preoccupati- riferisce il Presidente Martilotti - delle sorti del nostro territorio che cerchiamo quotidianamente di valorizzare e far crescere, nonostante la grave crisi economica che stiamo vivendo. Ci auspichiamo che la politica riesca a capire che gli interessi economici di pochi non possono in alcun modo prevalere sul bene primario ambiente e sullo sviluppo sostenibile della regione”.

In particolare, “l’attività agrituristica è quella che più di ogni altra, contribuisce a fondere gli interessi agricoli e la tutela dell'ambiente mediante una gestione integrata del territorio”. Il consumatore di turismo rurale è attirato dalla varietà dei paesaggi agricoli e rurali, dalla fauna e dalla flora. La conservazione di questi elementi è una condizione indispensabile per preservare il richiamo turistico delle zone rurali che sovente implica per gli agricoltori anche delle pratiche agricole più costose o meno redditizie. L'agriturismo, infatti, rappresenta, un mezzo per la gestione dell'ambiente a beneficio della intera collettività. Di certo, se le istituzioni invece di creare e facilitare condizioni favorevoli di crescita per le nostre aziende, si disinteressano del tutto a quanto sta accadendo e per di più aumentano gli ostacoli per il naturale sviluppo della Calabria che vive primariamente di agricoltura e turismo, sarà l’ennesimo duro colpo alla economia regionale.

“Il Governo e le multinazionali possono sventolare le loro statistiche come meglio credono - dichiara il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti - ma dai pozzi di petrolio usciranno più danni che benefici.

Basterebbe guardare cosa non è avvenuto in altre regioni per capire che sarebbe meglio farne a meno.

Ad esempio l’Emilia Romagna e la Basilicata - dopo decenni di trivellazioni - non sono Dubai e non hanno per niente l’aspetto di un emirato.

In un'era in cui si dovrebbe dar più spazio alle fonti rinnovabili, alle peculiarità dei singoli territori vocati all'agricoltura anziché alla pesca, all'allevamento, al turismo si continua a dar spazio a quelle solite lobby che stuprano territori con il miraggio dell’oro nero”.

Gli agricoltori, che svolgono anche l’attività agrituristica,- conclude la nota - pertanto esprimono contrarietà alle attività di trivellazioni nello Jonio Cosentino e prendono parte attiva alla mobilitazione cittadina che si terrà sabato 28 marzo, ore 09:00, a Corigliano Calabro, partendo dal parco periurbano."