“Bionde” contraffatte, 52 tonnellate sequestrate nel porto di Gioia Tauro
Cinque container carichi di sigarette contraffatte, provenienti dagli Emirati Arabi Uniti, sono stati sequestrati nel porto di Gioia Tauro dai finanzieri di Reggio Calabria e dall’Agenzia delle Dogane. L'operazione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi ed ha consentito, dopo una serie di incroci documentali e controlli, l’individuazione del carico sospetto che era costituito complessivamente da circa 52 tonnellate di “bionde” riportanti vari marchi non censiti, destinate formalmente in Montenegro ma presumibilmente pronte, invece, per essere introdotte illecitamente in Italia.
È questo il secondo sequestro del genere effettuato dalla Gdf in soli 15 giorni: il 16 marzo scorso vennero “bloccate” altre 14 tonnellate di “bionde” contraffatte e provenienti sempre dagli Emirati Arabi.
“Questo tipo di sigarette che non sono sottoposte ai rigidissimi standard di sicurezza europei - spiegano i finanzieri - possono, potenzialmente, contenere materiali scadenti e cancerogeni, cosa che può comportare ovvie implicazioni per la salute del consumatore. Sono frequenti i casi, infatti, in cui vengono scoperti nell’impasto finale livelli di nicotina, catrame, monossido di carbonio, piombo, cadmio e arsenico molto più alti rispetto a quelli presenti in quelle prodotte rispettando le norme Ue.
Tutto il carico è stato, pertanto, sequestrato per il reato di “vendita di prodotti industriali con segni mendaci”. “I pacchetti di sigarette, allineati senza soluzione di continuità costituirebbero una striscia lunga circa 220 km, la distanza che intercorre tra Roma e Arezzo!”, hanno spiegato i finanzieri per rendere meglio l’idea dell’enorme quantità intercettata nello scalo portuale calabrese.