Uova di Pasqua contraffatte, sequestrati nei negozi 5 mila prodotti
L’intensificazione dei controlli in occasione della Pasqua, ha portato i Baschi Verdi del Comando Provinciale di Cosenza, a sequestrare centinaia di uova pasquali in plastica contenenti le classiche sorpresine per bambini. Un’importante catena di negozi di giocattoli della provincia, ha ideato un prodotto in concorrenza con le più note uova giocattolo, decidendo di riprodurre ed utilizzare dei marchi famosi e registrati, violando così il diritto di privativa industriale.
Gli stessi brand famosi, contattati dai militari, hanno difatti escluso di aver concesso all’azienda cosentina i diritti per l’applicazione di marchi, dei disegni e dei loghi dei loro prodotti. Pertanto sono stati subito effettuati altri accertamenti che hanno consentito di risalire ad un altro esercizio commerciale, nel catanzarese, ad un’azienda grafica ed alla tipografia che ha riprodotto e stampato “abusivamente” le immagini ed i simboli.
Per il titolare della catena di negozi e i rappresentanti legali delle aziende di pubblicità e stampa è scattata la denuncia per “riproduzione abusiva e commercializzazione di prodotti recanti marchi contraffatti”. Nel corso di una perquisizione sono state ritrovate, oltre alle uova, numerose etichette pronte per essere apposte sui prodotti ancora in fase di confezionamento. Tra queste spiccano le figure dei famosi personaggi (“Violetta”, “Frozen” “Peppa Pig”) ed altri che attirano solitamente l’attenzione dei bambini.
L’importante risultato nel settore della contraffazione di marchi è stato conseguito principalmente nella provincia di Cosenza ed ha interessato anche un punto vendita in provincia di Catanzaro.
“Le attività descritte si inquadrano nella più generale azione che la Guardia di Finanza, come forza di polizia a carattere economico-finanziario, pone in essere a tutela dei consumatori e del mercato, contrastando fenomeni quali la contraffazione dei marchi, la violazione dei diritti di privativa e, in generale, alle condotte illecite che alterano il normale funzionamento della libera concorrenza” affermano soddisfatti dal comando provinciale.