Antimafia: Csm, il sostituto pg Dolce passa alla Dna

Catanzaro Cronaca

Il pm di Palermo Nino Di Matteo non passa alla Direzione nazionale antimafia. Il plenum del Csm, questo pomeriggio, ha infatti nominato tre nuovi sostituti alla Dna: si tratta di Eugenia Pontassuglia (pm a Bari), del sostituto pg di Catanzaro Salvatore Dolce e del pm di Napoli Marco Del Gaudio.

Palazzo dei marescialli ha approvato (con 16 voti a favore)la delibera proposta all'unanimità dalla Terza Commissione, mentre non è passata (ottenendo solo 5 voti) quella, alternativa, presentata dal togato di Autonomia e indipendenza Aldo Morgigni, che ricomprendeva nella rosa dei tre nomi quello di Di Matteo, escludendo Del Gaudio. Il concorso era stato bandito nel gennaio 2014 e Di Matteo aveva fatto domanda di trasferimento alla Dna.

19:22 l "E' dal '93 che Di Matteo svolge ininterrottamente funzioni di pm in Dda - ha rilevato Morgigni, illustrando la sua proposta - è il magistrato con maggiore esperienza nella materia dell'antimafia". Dello stesso parere Piergiorgio Morosini, togato di Area ed ex gip a Palermo: "Di Matteo ha potuto accumulare una serie di esperienze che potrebbero essere fruttuosamente messe a disposizioni della Dna, è stato il pm di punta alle Procure di Caltanissetta e Palermo".

Il plenum, però, ha votato la delibera della terza Commissione, di cui sono stati relatori i togati Massimo Forciniti (Unicost, presidente della Commissione) e Valerio Fracassi (Area). A sostegno dei tre nomi proposti, Forciniti e Fracassi hanno sottolineato che "sono state valutate anche le esperienze maturate in ambiti diversi da quello della criminalità organizzata", e che "il risultato deve privilegiare le esigenze dell'ufficio, quello di creare una squadra".

Nel corso del dibattito in plenum, il consigliere Morgigni ha anche parlato di una nota inviata a Palazzo dei Marescialli dal procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo - il quale ha presentato domanda per la Dna ma non è stato ricompreso nei nomi proposti in plenum - che pone dubbi sull'applicazione dei criteri valutativi effettuata in Commissione: per questo Morgigni aveva chiesto il ritorno in Commissione della pratica, ma la sua istanza è stata respinta. Per la Dna, "oggi investita anche della materia dell'antiterrorismo", ha voluto sottolineare il vicepresidente Giovanni Legnini, sono aperte altre due procedure al Csm: "una l'abbiamo bandita - ha spiegato Legnini, l'altra è stata deliberata oggi dalla Commissione e ce ne occuperemo in uno dei prossimi plenum". (AGI)

20:30 l I cinque voti a sostegno della proposta di nomina a favore di Di Matteo sono stati espressi dal presidente e dal pg di Cassazione, Giorgio Santacroce e Pasquale Ciccolo, nonché' dai togati Morgigni e Morosini e dal laico di Ncd, Antonio Leone. Hanno invece scelto di astenersi i laici Giuseppe Fanfani (Pd), Paola Balducci (Sel), Alessio Zaccaria (M5S) e Renato Balduzzi (Sc). Non ha partecipato al voto il vice presidente Giovanni Legnini. (AGI)