Operazione Rinascita, indagato torna in libertà
E' tornato in libertà Alessandro Bevilacqua, 33 anni, uno degli imputati nel processo seguito all'inchiesta antidroga della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro battezzata "Rinascita". Lo ha deciso il tribunale collegiale di Catanzaro presieduto dal giudice Adriana Pezzo (a latere Emanuela Folino e Giovanna Mastroianni) che ha disposto la scarcerazione del giovane, accogliendo l'istanza formulata dall'avvocato Francesco Sabatino del Foro di Vibo Valentia, e disponendo nei confronti di Bevilacqua la misura del solo obbligo di dimora.
L'operazione "Rinascita" è scattata nel capoluogo calabrese all'alba del nove novembre 2010, per l'esecuzione di 73 provvedimenti cautelari disposti su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Associazione armata finalizzata al traffico di droga l'accusa principale mossa ai numerosi indagati dell'inchiesta, considerati dagli inquirenti membri di due gruppi criminali nomadi contrapposti. Gli zingari, sempre secondo la tesi della pubblica accusa, avrebbero avuto la totale gestione del mercato della droga in tutti i quartieri a sud della citta' di Catanzaro, con importanti rapporti con esponenti della 'ndrangheta del reggino e, soprattutto, con una inquietante disponibilita' di armi micidiali, tra cui fucili, pistole e mitra Kalashnikov.