Operazione “Rinascita”, riesame conferma 5 arresti
Il tribunale del riesame di Catanzaro ha confermato la custodia cautelare in carcere per cinque indagati coinvolti nell'operazione antidroga battezzata "Rinascita". Si tratta di Paola Passalacqua (assistita dai legali Alessandro Guerriero e Antonio Ludovico), per la quale comunque i giudici non hanno confortato l'accusa di associazione a delinquere, Eleonora Lucia Berlingieri, Guglielmo Marziano e Domenico Berlingieri, per i quali e' caduto un capo d'accusa ciascuno, e Francesca Abbruzzese, (tutti sono difesi dall'avvocato Nicola Tavano). Le decisioni si sommano a quelle dei giorni scorsi, quando i giudici hanno scarcerato due indagati concedendogli i domiciliari, scarcerandone un terzo, e confermando i domiciliari per un'accusata ed il carcere per altri dieci. Per il momento regge bene, dunque, l'impianto accusatorio formulato dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro nell'ambito dell'inchiesta sfociata nel blitz scattato nel capoluogo calabrese all'alba del nove novembre, per l'esecuzione di 73 provvedimenti cautelari. Associazione armata finalizzata al traffico di droga l'accusa principale mossa ai numerosi indagati, considerati dagli inquirenti membri di due gruppi criminali nomadi contrapposti: quello facente capo a Domenico Berlingieri, 50 anni, e quello guidato da Silvano Berlingieri, 39 anni, detto "Pacciani". Gli zingari, sempre secondo la tesi della pubblica accusa, avrebbero avuto la totale gestione del mercato della droga in tutti i quartieri a sud della citta' di Catanzaro, con importanti rapporti con esponenti della 'ndrangheta del reggino e, soprattutto, con una inquietante disponibilita' di armi micidiali, tra cui fucili, pistole e mitra Kalashnikov.