Droga, operazione “Rinascita” continuano le udienze al riesame
Sono riprese nella giornata di oggi le discussioni davanti al Tribunale del riesame di Catanzaro avverso i provvedimenti cautelari eseguiti nel capoluogo all'alba del nove novembre con l'operazione antidroga battezzata "Rinascita". Dodici le posizioni affrontate oggi dal collegio, chiamato gia' nelle scorse settimane a valutare la materia cautelare per i primi indagati. All'attenzione dei giudici i ricorsi presentati dai difensori di Domenico Bevilacqua, Alessandro Bevilacqua, Nuccio Berlingieri, Armando Berlingieri, Rosella Passalacqua, Romina Passalacqua, Silvano Berlingieri, Antonio Passalacqua, Luciano Abbruzzese (29 anni), Giovanni Abbruzzese, Gianluca Bevilacqua, Luciano Berlingieri. I giudici si sono riservati le decisioni, che saranno depositate forse gia' domani. Intanto, il bilancio delle pronunce emesse fin qui ha mostrato che regge bene l'impianto accusatorio formulato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, poiche' il riesame ha confermato la custodia cautelare in carcere per diciassette indagati, ha concesso ad altri due gli arresti domiciliari, ne ha rimesso in liberta' un altro, ed ha confermato i domiciliari per un'accusata fin dall'inizio mandata agli "arresti a casa". Associazione armata finalizzata al traffico di droga l'accusa principale mossa ai 73 indagati dell'inchiesta "Rinascita", considerati dagli inquirenti membri di due gruppi criminali nomadi contrapposti: quello facente capo a Domenico Berlingieri, 50 anni, e quello guidato da Silvano Berlingieri, 39 anni, detto "Pacciani". Gli zingari, sempre secondo la tesi della pubblica accusa, avrebbero avuto la totale gestione del mercato della droga in tutti i quartieri a sud della citta' di Catanzaro, con importanti rapporti con esponenti della 'ndrangheta del reggino e, soprattutto, con una inquietante disponibilita' di armi micidiali, tra cui fucili, pistole e mitra Kalashnikov.