Nuovo ospedale Cosenza. Molinari (AL): "Quanti corvi sul letto di morte della sanità pubblica”
“Fa male vedere questa terra andare in rovina, rosa da interessi ed appetiti che trovano proprio nell'amministrazione della cosa pubblica la loro origine: in Calabria, purtroppo, ci siamo abituati.” È quanto dichiara l’Avvocato Francesco Molinari-AL, Cittadino eletto al Senato.
“Ma fa ancora più male – prosegue Molinari - vedere certi parvenu della politica andare in giro per improbabili tour da autoreferenziali Comitati di salute pubblica, dispensando ossimori involontari e citazioni colte alternati ad estemporanee affermazioni da pseudo esperti della sanità, soprattutto quando si tratta di trascinare i calabresi in una guerra tra poveri per i propri bisogni di visibilità. O magari per altri interessi, mediati dalla necessità di accattivarsi un consenso ormai calante.
Da tempo è stato previsto un nuovo ospedale nella Sibaritide, in nome del quale si sono sacrificate - ingiustamente, aggiungo - le esigenze di una grande fetta di popolazione della Calabria che trovava conforto delle cure sanitarie sullo Jonio : i presidi ospedalieri di Corigliano, Rossano e Cariati sono stati pesantemente mutilati e quello di Trebisacce addirittura chiuso.
Ora, i nuovi geni della politica, ci dicono che quel sacrificio non è servito a nulla e che è necessario, piuttosto, costruire un nuovo ospedale a Cosenza piuttosto che nella Sibaritide. Dando per scontata l'imperscrutabilità dei processi mentali di certi nuovi alfieri della politica calabrese, ritengo sì che all’Annunziata urga un intervento serio e deciso ma su fronti ben diversi da quelli drastici ed escludenti che alcuni vogliono prefigurare. Sicuramente il nosocomio bruzio ha necessità di rivisitazione dal punto di vista non meno impegnativo - e pure questo strutturale - delle risorse umane in funzione dell'efficienza dei servizi. In quest'ottica promuovo l'invito del Presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Cosenza, Dr. Eugenio Corcioni, a mettere subito in campo interventi immediati e straordinari per assicurare l'efficienza del Pronto Soccorso dell'Annunziata di Cosenza, un'opera recente che pure ha portato all'impiego di cospicue risorse pubbliche e che occorre valorizzare nel migliore dei modi.
Proprio i giorni scorsi, - afferma - il Commissario per il Piano di rientro ha smentito sé stesso disponendo, con i decreti nn. 15 del 8.04.15 e 16 del 9.04.15, l’assunzione presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” e presso l’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro del personale già in forza alla “Fondazione T. Campanella” in liquidazione, anch’essa di Catanzaro: ciò in deroga alle procedure dallo stesso Commissario dettate con il suo Decreto n. 2 del 26.03.2015.
In ordine a ciò mi preme fare due considerazioni. In primo luogo, in tutta la Calabria si è all'anno zero della sanità e non solo in determinate sue zone, "sensibili" a favorire, in evidenti lotte di potere che si stanno svolgendo dentro le istituzioni, la prevalenza di uno piuttosto che un altro clan politico, il tutto a discapito del diritto alla salute dei cittadini calabresi. In secondo luogo, pur dando solidarietà ai lavoratori coinvolti incolpevolmente nel crollo dell'Azienda privata “Fondazione T. Campanella”, non si può sottacere - e lo vado dicendo da tempo - che tale vicenda costituisce la prova provata del rischio che si sta correndo nel concreto smantellamento della sanità pubblica calabrese per il sempre più ampio sovvenzionamento di quella privata, con un doppio grave depauperamento di pubbliche risorse.
Ecco perché – conclude - dichiarazioni irresponsabili su una questione di siffatta portata, da parte di chi si vanta di farsi megafono delle istanze dei cittadini, andrebbero ben meditate prima di essere esternate. Di altri falsi paladini "pro domo sua" questa terra non ha bisogno.”