Droga. Bussa al carcere e si costituisce, trafficante degli Alvaro arrestato in Toscana
Ha suonato al campanello del Carcere di Massa Carrara e, all’agente, ignaro, si è presentato con un semplice: “sono Giuseppe Talotta” aggiungendo, altrettanto semplicemente: “mi voglio costituire”. È finita così la latitanza di quello che è reputato uno dei trafficanti più scaltri del Paese, al vertice del traffico internazionale di droga per conto della cosca di ‘ndrangheta degli Alvaro.
La Direzione distrettuale antimafia di Genova lo cercava da dopo Pasqua; su di lui pendeva un ordine di arresto scaturito dal sequestro, effettuato nell’estate scorsa, nel porto di Voltri, di un carico composto da 150 chilogrammi di cocaina purissima, arrivata dal Perù in un container carico di asparagi. Sul mercato lo stupefacente valeva almeno 50 milioni di euro.
Dopo il blitz la Dda chiese l’arresto di sette persone ma Talotta ed un altro soggetto, uno degli Alvaro ancora latitante e ricercato nel reggino, riuscirono a sfuggire alle maglie della giustizia.
Le indagini della Dda ligure, coordinate dai sostituti procuratori Federico Manotti e Federico Panichi, hanno ricostruito i movimenti del carico di droga e ritengono Talotta come l’incaricato, per conto della cosca, di recarsi in Sudamerica per provare la merce che sarebbe stata poi importata in Italia.