‘Ndrangheta. Favorirono la latitanza di Antonino Macrì, quattro arresti nel reggino
Quattro ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai Carabinieri di Reggio Calabria, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di aver favorito la latitanza di Antonino Macrì, 49enne organico alla cosca Alvaro di Sinopoli, raggiunto da un ordine di arrestato il 3 febbraio 2011 e ricercato poiché pende a suo carico una condanna a 10 anni di reclusione per reati riguardanti il traffico di sostanze stupefacenti, armi e ricettazione.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Palmi, gli indagati si sono resi responsabili di minaccia, porto abusivo di armi oltre ad aver favorito la latitanza del Macrì..
Due dei soggetti, Antonino Macrì (49 anni) e Antonino Cutrì (27) - rispettivamente di Sinopili e Cinquefrondi – sono stati rinchiusi in carcere. Gli altri, Raffaele Cutrì (31) di Sinopoli e Rocco Cutrì (36) di Reggio Calabria sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, con divieto di comunicare, con ogni mezzo, con persone diverse dai familiari con cui convivono.
Secondo gli inquirenti, “in concorso morale e materiale tra loro" i fermati "avrebbero aiutato Antonino Macrì – “nei cui confronti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi in data 17.6.2010 aveva emesso l'ordine di esecuzione per la carcerazione - a sottrarsi all'esecuzione della pena”. In particolare, mentre Antonino Cutrì insieme ai fratelli Raffaele e Rocco, “poneva in essere un'accurata attività di monitoraggio della zona compresa tra il centro abitato di Sinopoli e Sinopoli Inferiore ove il Macrì aveva trovato rifugio”, Raffaele e Rocco Cutrì fornivano ad Antonino Macrì “in maniera costante e sistematica, generi di conforto occultati all'interno di sacchetti che appendevano ad un filo che veniva opportunamente issato … all'interno della predetta abitazione, in tal modo agevolandone concretamente la latitanza”.
Altri particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che sarà tenuta dal Procuratore della Repubblica Giuseppe Creazzo alle 11 di oggi presso la Procura di Palmi.
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