Armi in un casolare a Ortì: tre arresti
Al termine di articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria e condotte dai Carabinieri della Stazione di Ortì, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Guglielmo Telli, 34enne reggino; Radko Petkov, 60enne bulgaro; Raffaele Domenico Chiriatti, 50enne reggino.
I primi due sono ritenuti responsabili dei reati di ricettazione, detenzione di arma clandestina e detenzione illegale di armi comuni di sparo e di munizioni. Chiriatti invece è accusato del reato di cessione di armi comuni da sparo ai predetti.
Nello specifico, i Carabinieri di Ortì, nel corso di una perquisizione presso un casolare di località Limbone, hanno rinvenuto, occultate all’interno di un locale adibito a garage, riposte in un armadietto, le seguenti armi: un fucile marca Beretta A1-390 Mallard cal. 12 avente matricola punzonata e pertanto clandestina; un fucile marca Breda, matricolato; un fucile marca Luigi Franchi cal. 12, matricolato; un fucile marca MR, matricolato; un fucile marca Breda, matricolato; un fucile marca Reacting Gun, matricolato; una pistola marca Franchi-Llama cal. 7,65, matricolato; un fucile marca Beretta, modello Onyx Pro, matricolato; nr. 13 munizioni cal. 9 e nr. 43 cartucce cal. 12.
Dai successivi accertamenti sviluppati, sarebbero state accuratamente delineate le varie figure implicate nell’occultamento: Telli, sarebbe il presunto “proprietario” delle armi e delle munizioni, successivamente affidate al Petkov per la custodia; Petkov, a sua volta è ritenuto il custode del bestiame - presente nei dintorni del casolare - ed ingaggiato da Telli è stato trovato in possesso delle chiavi necessarie all’apertura di tutti i locali dove i Carabinieri hanno ritrovato l’armamento; Chiriatti, sarebbe il formale titolare delle 7 armi comuni da sparo matricolate rinvenute nel casolare, dallo stesso denunciate, come custodite nella sua abitazione, presso gli uffici competenti e delle quali non aveva mai denunciato però il furto e la cessione.
Infatti, nel corso del controllo effettuato nei giorni successivi al rinvenimento presso l’abitazione di Chiriatti, i militari di Rione Modena non avrebbero rilevato alcun segno di effrazione sull’armadietto utilizzato per la custodia delle armi, circostanza che avvalorerebbe la diretta cognizione da parte di Chiriatti "della volontaria cessione delle armi al Telli, soggetto con lui in contatto".
Le armi rinvenute e sequestrate nel corso dell’operazione sono state trasmesse al RIS di Messina per gli ulteriori approfondimenti tecnici, tesi a verificare il loro eventuale impiego in azioni criminose. I tre, rintracciati all’alba dai Carabinieri della Compagnia di Reggio - supportati dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria - sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggina: Telli e Petkov associati presso la Casa Circondariale di Arghillà, mentre Chiriatti è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione.