Racket della prostituzione. Sgominata banda a Crotone, 7 arresti
Gli agenti della questura di Crotone, alle prime luci dell’alba di oggi, hanno effettuato un’operazione di polizia giudiziaria nei confronti di una presunta banda composta sia da cittadini italiani che stranieri e che, secondo gli investigatori, erano dediti allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione. Sette i provvedimenti restrittivi che sono stati eseguiti da parte degli uomini della Digos collaborati dalla Squadra Mobile.
In base all’ipotesi degli inquirenti i soggetti arrestati avrebbero costituito “un vero e proprio racket della prostituzione”, ingaggiando giovani donne provenienti dall’Est europeo con false promesse di lavoro. Le ragazze, in diversi casi, sarebbero state costrette a subire violenze, anche fisiche da parte dei loro aguzzini.
La banda sarebbe composta da due cittadini italiani e cinque rumeni, che sono stati catturati dagli agenti della Digos e della Mobile in esecuzione dei provvedimenti emessi dal Gip presso il Tribunale di Crotone, Todaro, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Luisina Di Vittorio. Nel corso dell’operazione sono state effettuate anche diverse perquisizioni ed è stata sequestrata della documentazione utile alle indagini.
Quello di stamani è il primo blitz nella provincia pitagorica effettuato contro il racket della prostituzione: un lavoro di investigazioni lungo (è durato difatti oltre sette mesi) e soprattutto molto difficoltoso per il muro di omertà che caratterizza questo mondo: un mondo fatto di silenzi, da parte delle vittime dello sfruttamento che difficilmente sono inclini a collaborare con gli inquirenti per il timore di eventuali ritorsioni, sia nei loro confronti che delle proprie famiglie in patria.
Gli agenti della polizia crotonese sono però riusciti a “entrare” in questo spaccato ricostruendo situazioni di vita ai limiti del disagio sociale e venendo a conoscenza anche di atti di violenza perpetrati sulle donne sfruttate, tutte dell’Est Europa, e che erano solite esercitare il mercimonio nei pressi della rotonda di viale Regina Margherita a Crotone. La banda, fondamentalmente, era composta da cittadini romeni. Un arresto (ai domiciliari), che riguarda uno degli italiani, è avvenuto invece nel nord Italia.
GLI ARRESTATI
Ai domiciliari sono finiti Giovanni Spanó 42 anni, di Crotone (con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione) e Elena Adriana Bejenari 29 anni (per avoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante di aver favorito e sfruttato la prostituzione di più donne con minaccia e di una minorenne).
In cella, invece, Ionut Andrei Bejenari 30 anni (per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante di aver favorito e sfruttato la prostituzione di più donne con minaccia e di una minorenne); Antonino Brunno, alisa Tony 28 anni (per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante di aver favorito e sfruttato la prostituzione di più donne); Melentina Stoica 38 anni (per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante di aver usato minaccia e violenza per favorire e sfruttare l’attività di prostituzione); Petre Coman 27 anni (per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante di aver usato minaccia e violenza per favorire e sfruttare l’attività di prostituzione); Iulian Pruteanu 29 anni.