Uil tec sula situazione della centrale Enel di Rossano
"Stamane il sindacato elettrico manifesta a Roma, davanti alla sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Montecitorio, per sensibilizzare il governo sulla grave crisi del settore elettrico ed in particolare nel termoelettrico. Ormai è risaputo che l’ENEL vuol tagliare ben 23 centrali termiche nel Paese e tra queste una delle più grosse per capacità produttiva, quella di Rossano". E' quanto scrive per la Uiltec Calabria, il segretario Generale Luigi Campana.
"Mentre - continua la nota - nelle altre 22 sedi di centrali da dismettere c’è un gran fermento sul come evitare di perdere posti di lavoro e sul come riconvertire o sfruttare gli ex siti produttivi, a Rossano l’azienda continua nella sua opera di dismissione trasferendo il personale diretto in altre sedi e abbassando sempre più le quote dei lavori in appalto.
La conseguenza logica è che la forza lavoro diretta si riduce sempre di più, mentre quella degli appalti sparisce. La disoccupazione nel territorio aumenta sempre più, con l’aggravante che risulta davvero difficile per una persona cinquantenne o anche più adulta, trovare soluzioni lavorative. Molti lavoratori non riescono neppure ad accedere a “mobilità” o “cassa integrazione guadagni” per effetto dei contratti con le proprie aziende.
Nella giornata di ieri siamo stati ricevuti in Prefettura, su nostra richiesta unitaria, per cercare di smuovere qualcosa, in particolare per due lavoratori che finiscono proprio oggi la loro attività e si ritrovano senza una purché minima prospettiva lavorativa.
Ad agosto scade un ulteriore appalto, che interessa altri lavoratori e sembra di capire che l’ENEL lo abbia rinnovato con una fortissima riduzione dei costi. Ciò significa che altri lavoratori ad agosto saranno fuori dal contesto lavorativo.
Per il momento, grazie alla mediazione della prefettura ed alla disponibilità dell’ENEL, siamo riusciti a trovare una soluzione tampone che porta il problema a fine anno 2015.
Arrivati a tale data l’ENEL ha dichiarato che andrà avanti nella sua opera di dismissione a meno che, dal territorio non arrivi una proposta seria, concreta e condivisibile per un utilizzo diverso del sito produttivo di Rossano.
A tal proposito abbiamo registrato gli interventi propositivi del Sindaco di Rossano Antoniotti e dell’Assessore Provinciale Lucisano che lamentano un disinteresse del presidente della Regione Calabria Oliverio. A rappresentare la Regione Calabria nella riunione di ieri c’era una funzionaria che ha ribadito solo la contrarietà all’eventuale riconversione a carbone della centrale.
Comprendiamo le grandi difficoltà del governatore Oliverio a formare una giunta ed a risolvere i tanti problemi che si è trovato ad affrontare all’indomani della sua elezione, ma ci facciamo carico dei grossi, immensi problemi che dovranno affrontare i lavoratori che resteranno disoccupati con l’urgenza di dover provvedere al sostentamento della propria famiglia.
Che si riunisca e decida in tempi brevi il da farsi questo tavolo tecnico con Regione, Provincia, Comune ed Azienda e si trovi una soluzione occupazionale.
Ci sono sei mesi di tempo. Ce la faranno i nostri eroi?"