Opera Nomadi, la Regione sfratta l’associazione reggina
"Apprendiamo con rammarico che la Regione Calabria ha decretato l’immediato rilascio dell’immobile che per decenni è stata la sede di un gruppo di volontari, riunito oggi nell’associazione Opera Nomadi Reggio Calabria, presieduta da Giacomo Marino. La decisione è stata presa con l’intento di consegnare l’immobile all’Opera nomadi nazionale, guidata da Massimo Converso, in seguito alle divergenze con il presidente della sezione locale Marino e la consecutiva separazione." Lo si legge in una nota dell'Associazione Opera Nomadi di Reggio Calabria.
"Con tale decisione, riteniamo che la Regione Calabria - si legge ancora - ponga un serio ostacolo alle attività dei volontari, costituiti per il 60 per cento da cittadini rom, che storicamente operano a Reggio contro le discriminazioni e per una maggiore giustizia sociale per tutti. Un danno quindi, a nostro avviso, diretto, ancora una volta, alle comunità rom dei territori e all’intero percorso intrapreso contro l’ esclusione e la povertà".
"Negli anni infatti - proseguono dall'associazione - abbiamo portato avanti una battaglia costante e coerente contro l’esclusione e la discriminazione delle famiglie rom di Reggio Calabria. Con convinzione, abbiamo promosso in via prioritaria l’attiva partecipazione dei cittadini di etnia rom e il superamento della segregazione abitativa, anticipando di anni quanto richiesto oggi dagli organismi europei e internazionali. Abbiamo operato nel settore scuola, promuovendo metodologie didattiche inclusive e interculturali e che oggi finalmente cominciano ad essere prese a modello anche dalle istituzioni scolastiche. Abbiamo operato nel settore lavoro, fondando la cooperativa Rom 1995, di cui spesso se ne dimenticano le origini, e promosso progetti di formazione e inserimento lavorativo".
"Una linea di condotta portata avanti negli anni, anche a costo di critiche severe alle amministrazioni locali e nazionali, non temendo mai le antipatie dei politici di turno insofferenti alle critiche di coloro che non hanno mai tradito, per interessi personali ed economici, la missione sociale perseguita. Per questi motivi, ci sorprende la decisione assunta dalla Regione Calabria, che di fatto, punisce il lavoro costante sul territorio di volontari che hanno acquisito esperienza sul campo nel corso degli anni e privilegia invece l’Opera nomadi nazionale, con sede a Roma, e quindi, tra l’altro, slegata dal contesto di erimento. Contro tale decisione - conclude la nota - abbiamo già presentato un ricorso al Tar."