Processo Xenopolis 3 assoluzioni, il fatto non sussiste
Al termine di oltre 12 ore di camera di consiglio, la scorsa notte la Corte presso il Tribunale di Palmi, presieduta da Concetta Epifanio, ha pronunciato una sentenza di assoluzione per i tre imputati del processo Xenopolis celebrato con rito ordinario.
Domenico Laurendi, difeso dagli avvocati Emanuele Genovese, Antonio Saffioti e Pietro Bertone, e Antonio Alvaro, difeso dagli avvocati Maurizio Licastro e Francesco Calabrese, entrambi accusati di associazione mafiosa, sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Carmelo Giuseppe Occhiuto, difeso dall'avvocato Valeria Iaria, era accusato insieme ad Alvaro di interposizione fittizia di beni, entrambi assolti perché il fatto non costituisce reato.
Il processo era scaturito dall'operazione Xenopolis, condotta nel 2013 dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e che aveva portato all'arresto di 7 indagati. Le indagini erano incentrate sui rapporti tra la cosca Alvaro, operante nella Piana di Gioia Tauro, e imprenditori, come Laurendi, e amministratori degli enti locali. Nell'ambito della stessa operazione era stato arrestato anche l'ex sindaco di San Procopio. In particolare, la difesa di Domenico Laurendi, che ha prodotto una copiosa documentazione e una robusta lista di testimoni, ha dimostrato come il significato di diverse intercettazioni fosse del tutto lecito, diversamente dall'interpretazione data dalla Procura. (AGI)