Rievoluzione Calabria sulla decisione della Corte europea sulla famiglia
"Ancora una volta la Corte Europea arriva a gamba tesa e si intromette nelle politiche dei Paesi facenti parte del Consiglio d'Europa con una decisione ed una posizione politica precisa. Se, infatti, dal punto di vista tecnico c'è molta ambiguità, il messaggio politico invece è forte e chiaro". E' quanto scrivono Francesco De Rango Giuseppe d’Ippolito per RIevoluzione Calabria Cosenza.
"A tal proposito - continua la nota - noi Di RiEvoluzione Calabria, restituiamo al mittente ogni ingerenza e restiamo fermamente convinti che bisogna difendere la famiglia tradizionale, quella formata da un uomo ed una donna e non bisogna confondere il rispetto individuale, dovuto a tutti, evitando qualsiasi forma di discriminazione, con i diritti derivanti dal matrimonio; l'obiettivo ultimo non può essere quello di consentire alle coppie dello stesso sesso di poter adottare bambini. Questo rappresenta un tema ancor più delicato e sul quale bisogna essere intransigenti perchè la parte più debole in questo caso è proprio il bambino che si vedrebbe negato il suo sacrosanto diritto ad avere un padre ed una madre. La famiglia acquisisce dei diritti perchè rappresenta il futuro sulla quale una Nazione investe e in questa stagione difficile dal punto di vista economico e sociale, tante difficoltà sono state superate anche grazie alle nostre famiglie. Oggi essere favorevole ai matrimoni di persone dello stesso sesso sta quasi diventando una moda, noi non seguiamo mode e vogliamo continuare a difendere le nostre idee. Riteniamo che il nostro Paese, fino a prova contraria, abbia un popolo sovrano e prima di introdurre qualsiasi legge in merito, sarebbe opportuno chiedere ai cittadini cosa ne pensano, magari attraverso una consultazione popolare. E' bene precisare, infatti, che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha sede a Strasburgo e non è una istituzione che fa parte dell’Unione europea: non va confusa con la Corte di giustizia dell’Unione europea con sede in Lussemburgo, che è, viceversa, un’istituzione effettiva dell’Unione europea. Pertanto, seppur, tale sentenza ha riconosciuto un principio giuridico ovvero che "la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile" non impone al nostro paese di riconoscere legalmente alle coppie dello stesso sesso la possibilità di contrarre matrimonio. La decisione su cosa rappresenti una famiglia e chi possa contrarre matrimonio spetta solo al popolo italiano, Noi come RiEvoluzione Calabria, siamo pronti a discutere su quale possa essere uno strumento giuridico per tutelare chi vede calpestati i propri diritti perchè è giusto colmare un vuoto normativo di tale portata, purché siano chiari e ben definiti i limiti e i contorni di questa eventuale riforma, che mai dovrà equiparare queste coppie di fatto alla famiglia tradizionale".