A Soveria Mannelli (fraz. Colla) si vivrà “La notte incantata”
Se i dati Svimez non lasciano ombra di dubbi, se la Calabria è destinata a rimanere inchiodata in fondo a tutte le classifiche, se i centri storici dell’interno vivono la piaga crescente dello spopolamento, piuttosto che cedere allo sconforto, proviamo a vivere l’incanto di una notte di mezza estate in cui il centro storico di Colla, piccola frazione di Soveria Mannelli che bene si presta a riassumere la situazione dei paesi interni della Calabria, rivivrà come per incanto e lo farà proiettandosi in una dimensione quasi magica, nella quale lo spazio e il tempo sono annullati.
“La notte incantata”, così come congegnata dal direttore artistico Antonio Cavallaro, vuole essere una sorta di “festa delle feste” che combina i vari elementi delle tradizioni popolari calabresi, dalla banda che anima le strade del paese, al ballo d’amore dei Giganti Mata e Grifone animati dall’Ass.ne Culturale “Il Brigante”, dai cunti e e dai canti della cantastorie Francesca Prestia, che presenterà il suo spettacolo “Fimmini d’u Sud”, interamente dedicato alla storia della Calabria al femminile (dalle donne della Magna Grecia, alle brigantesse, a Lea Garofalo), al bellissimo e spettacolare ballo del “ciuccio”.
Oltre alle performance ci saranno mostre di artigianato, stand gastronomici e di antiquariato e due interessanti mostre di fotografia: una dell’artista Valentina Giovinazzo, nota per le sue foto “argentiche” di nudi in case abbandonate, e l’altra della giovane ma talentuosa fotografa soveritana Simona Scaccia. Sarà inoltre possibile visitare all’interno della Chiesa parrocchiale la superba statua di San Michele Arcangelo proveniente dalla vicina Chiesa di San Tommaso e recentemente restaurata da Palazzo Spinelli.
Le feste, nei paesi di Calabria, sono da sempre momenti di sospensione del tempo ordinario, la proiezione in una dimensione mitica e astorica del vissuto della comunità che in qualche modo celebra così la propria identità.
La “Notte incantata” così non ambisce certo a risolvere i problemi dei paesi interni della Calabria, ma vuole suggerire che non ancora tutto è perduto e che forse è possibile individuare altri percorsi, altre vie… forse è un sogno, un sogno di mezz’estate, ma come diceva Ligabue: “sono sempre i sogni a dare forma al mondo”.