Cortese (Pd): “Perchè vogliono chiudere l’ambulatorio di cervico carcinoma femminile?”
“Ormai si rischia di diventare monotoni, perché non trascorre giorno che a Crotone non venga trattato il dolente e difficile tema legato alla sanità. In tutte le sue negative sfaccettature”. È quanto scrive Michela Cortese, consigliere comunale e presidente vii commissione consiliare.
“Ma da donna, da cittadina crotonese e da consigliera comunale, non posso esimermi dal sottolineare la fondamentale ed essenziale importanza di un reparto del San Giovanni di Dio, il poliambulatorio di secondo livello dello screening del cervico carcinoma femminile ( tumore del collo dell'utero), che da qualche tempo, "misteriosamente" e purtroppo, è abbandonato a se stesso.
Tutto ciò ha dell'incredibile. Evidentemente qualcuno, a cui in ospedale fischieranno le orecchie, non ha affatto alcun interesse nei confronti dell'ambulatorio, e di una patologia cosi importante e devastante per le donne. Perché si sta facendo di tutto per favorire la chiusura dell'ambulatorio, e ricorrendo a mezzucci squallidi e scorretti, quando questo fondamentale servizio sanitario, ha sempre soddisfatto in pieno le esigenze del territorio provinciale e non solo?
Si vuole insensibilmente ignorare, insieme alla salute di tutte le donne crotonesi, un centro dotato di attrezzature all'avanguardia, e che fra le altre cose svolge un servizio di accoglienza, degno delle migliori strutture del nord Italia. Chiedo quindi, a nome di tutte le donne crotonesi, il perché si vuole privare le stesse, di prestazioni essenziali per l'universo femminile, attraverso una "persecuzione chirurgica" e mirata, costringendoci a lunghi viaggi, per effettuare esami che si possono tranquillamente fare al San Giovanni di Dio di Crotone.
Vorrei inoltre coinvolgere tutte le associazioni femminili del nostro territorio, convinta che mi sosterranno in questa delicata e complicata battaglia, per la salvaguardia della salute di tutte le donne crotonesi”.