Continua il FACE Festival al Parco Ecolandia tra workshop, installazioni e teatro per bambini
Il Parco Ecolandia ed in particolare l’organizzazione del FACE Festival, il Festival dell’arte, della creatività e dell’ecocultura continuano a coinvolgere un gruppo sempre più nutrito di persone ampliando la propria offerta di ‘arte totale’. Lo scorso fine settimana, il Forte di Arghillà ha visto l’alternarsi di giovani e meno giovani. Prima con il concerto previsto nell’ambito del progetto “L’Orto di Calipso: il giardino mediterraneo tra arte, leggende e mitologia” l’ensemble del Collegium vocale Rhégion e dell’orchestra del Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, ed infine i Pagliacci Clandestini che hanno coinvolto i più piccoli con lo spettacolo teatrale “I racconti dell’aviatore”.
Nel pomeriggio di domenica, si è potuto assistere ad un alto momento a contenuto artistico: l’incontro con Andrea Grosso Ciponte che ha raccontato la sua esperienza di disegnatore di graphic novel tratte da classici della letteratura per l’editore tedesco Edition Faust. Un fine settimana ricco dunque, che fa da traino agli appuntamenti del prossimo week-end (19 e 20 settembre).
Il viaggio del FACE, partito il primo agosto, continua ad offrire idee in movimento per non spegnere l’entusiasmo. In particolare il workshop “Negativo Vivente” di Gianfranco Scafidi sarà suddiviso in due momenti. Durante la prima fase si intende realizzare un calco sul viso di un modello vivente, illustrando i vari passaggi necessari a raggiungere lo scopo nel modo più fedele possibile. Alla realizzazione del calco al negativo succederà anche la formatura al positivo che va a completare il processo di realizzazione. In un secondo momento, si darà la possibilità agli osservatori di sperimentare personalmente il metodo proposto, previo consenso scritto.
Il secondo workshop invece “La valigia del clown” diretto da Santo Nicito, porterà i partecipanti a scoprire e dare vita a un personaggio che vive inevitabilmente in una terra di mezzo, in equilibrio tra ordine e caos, tra poesia e denuncia. Un personaggio che trova la sua massima ispirazione nelle zone di confine. Il clown è abilissimo a de-strutturare le brutture umane, non è schiavo delle idee degli uomini, che riesce a trasformarne le debolezze, i limiti, le contraddizioni.
Il laboratorio è un’esperienza significativa che vuole valorizzare e far capire la ricchezza delle differenze dell’unicità di ogni individuo. Mette al centro la persona con il suo corpo, la sua voce, il suo movimento, le sue emozioni, le sue narrazioni, la sua possibilità di vivere lo spazio e la sua dimensione relazionale. Durante il laboratorio si svilupperà la concentrazione, l’equilibrio, la collaborazione, la capacità di prendersi in giro, di ridere di sé, di sdrammatizzare e drammatizzare i propri limiti.