Lamezia Multiservizi, Miletta (Sel): “Idea strumentale per Commissione inchiesta”
“Prima lo è stata in campagna elettorale, ora lo è nelle discussioni e negli interventi politici. La Lamezia Multiservizi sembra essere diventata la valvola di sfogo per quanti, magari senza conoscere nulla della stessa società, cercano visibilità facile e gratuita”. È quanto scrive Fernando Miletta, coordinatore Provinciale Sel di Catanzaro.
“Anche la proposta di istituire una Commissione consiliare d’inchiesta che, a quanto pare non sarà costituita, è apparsa strumentale ed utile solo a coloro che non hanno avuto nemmeno il buon senso istituzionale di leggere tutte le relazioni e i bilanci che in questi anni sono stati regolarmente depositati e protocollati.
Nonostante questa mia considerazione personale ritengo che, paradossalmente rispetto alle intenzioni dei proponenti, una Commissione sarebbe stata utile proprio per sbaragliare il campo dalle tante notizie prive di fondamento, per accertare la reale e corretta gestione della società, per verificare a quale mole di problematiche si sia fatto fronte senza tagliare servizi o causare ripercussioni sul personale.
Intanto, visto che spesso lo si dimentica, ricordiamo che la Lamezia Multiservizi è l’unica società di grandi dimensioni rimasta in piedi dal 1997, che non è mai stata interessata (al contrario di altre) da procedimenti giudiziari, che annovera 241 dipendenti inquadrati secondo i relativi contratti nazionali di categoria, che gestisce servizi di utilità pubblica e sociale di grande rilevanza, che dal 1997 al 2014 ha chiuso in perdita solo tre bilanci (in periodo di grave recessione economica e finanziare internazionale) senza pesare sulle casse dei Comuni soci e che già nell’ultimo esercizio contabile si sono riscontrati evidenti segnali di inversione di tendenza con un chiusura in attivo e significativa riduzione della massa debitoria.
Se questa, come spesso qualcuno ha definito e definisce ancora, è una società sull’orlo del fallimento, allora dovrebbe chiedere scusa e ricredersi. Intanto segnalo che, in direzione esattamente opposta rispetto alla giunta Speranza in tema di politiche sociali, si è scelto di non considerare il trasporto pubblico urbano per gli studenti come fondamentale rispetto alla garanzia del diritto allo studio e all’incentivazione dell’utilizzo dei mezzi pubblici che, nessuno può negare, vengono fortemente limitati dall’aumento del costo deciso per gli utenti.
L’amministrazione Mascaro, nel silenzio degli attuali vertici della Multiservizi, ha deciso di tagliare di 400 mila euro il contratto di servizio proprio relativamente a questa voce (già storicamente in perdita nei bilanci della società) incidendo pesantemente sull’attività che, a questo punto, va incontro a due ipotesi possibili: ridurre la qualità e la quantità dei servizi per studenti e persone disabili; licenziare il personale in esubero.
Si badi bene che stiamo parlando, comunque, di provvedimenti gravi considerato che il trasporto scolastico, per esempio, non si esaurisce nell’orario di lezione ma comprende anche visite guidate sul territorio, accompagnamento a manifestazioni sociali e culturali, ricorrenze, attività ludiche nel periodo estivo e quant’altro ad integrazione dei servizi scolastici che quotidianamente vengono richiesti al Comune dalle scuole cittadine. Anche di questo si sarebbe dovuto tenere conto e dei conseguenti oneri che ne derivano e che, a dicembre 2013, registravano solo alla voce personale un costo di 638 mila euro”.