Comitato Possibile Crotone sulle elezioni comunali

Crotone Politica

"Le crisi economiche e i conseguenti cambiamenti che ne derivano, sovente, generano velocità, corsa alla programmazione, ricerca di soluzioni, ansia da utilità.A Crotone, invece, sembra abbiano generato assopimento definitivo". E' quanto scrive il comitato territoriale di Crotone "Mediterraneo Possibile".

"La città pitagorica - continua la nota - immemore della sua storia e delle sue meraviglie, appare bloccata nella palude di tutte le sue drammaticità, impreparata a qualsivoglia slancio emotivo. Quasi avesse profittato della decadenza generale per celare o, addirittura, legittimare le inadeguatezze e le svogliatezze di una classe dirigente.

Un'area del Paese isolata dal resto d'Italia e persino dalla stessa Calabria, in termini infrastrutturali, economici e sociali.

Non c'è bisogno di masticare politica da molto tempo o ricoprire ruoli di peso per elencare problemi, incognite o analizzare quello che è sotto gli occhi di tutti, finanche dei ragazzi ai quali impediamo di vivere in una città degna di definirsi tale e di immaginarvi un futuro.

L'indignazione rispetto a politiche che non condividiamo, lontane dai bisogni della collettività, assoggettate a logiche vecchie e non appartenenti alla cultura progressista, ci ha spinti a inseguire la partecipazione ai banchetti referendari. Ed è la stessa indignazione che, in vista dei dibattiti che si stanno aprendo per il prossimo appuntamento elettorale, ci impone di rappresentare quei cittadini che non si rassegnano a vivere in un territorio mortificato dal potere di pochi, che sono stanchi di una “politica “chiusa in se stessa, autoreferenziale, che spreca le opportunità che pure ci sono, incapace di perseguire l' interesse generale.

Il bene comune, appunto! Quello su cui siamo preparati a confrontarci per la città con la città, nelle sue rappresentanze democratiche, economiche e sociali. Partendo da una traccia fondamentale: Crotone ha le sue risorse, ha vivacità intellettuale e capacità di progettare e ha, soprattutto, prospettive in attesa di essere comprese. Quello che fino ad oggi è mancato, lo denunciamo ancora una volta, è la volontà politica degli “amministratori" di “FARE”.

Fare per l'interesse di una comunità intera che ha ragione di ritrovare la dignità dei luoghi e della vita dei singoli".