Ance Vibo: crisi edilizia, in Calabria fondi disponibili ma pochi i finanziamenti
La crisi economica nonostante i proclami del Governo, si fa ancora sentire ed il settore dell’edilizia in particolare, ancora risente pesantemente di tali devastanti effetti negativi.
Ad esprimersi così è l’Ing. Gaetano Macrì, Presidente Ance Vibo Valentia, che, a margine di un incontro di settore, si è soffermato su alcuni importanti aspetti che ancora frenano lo sviluppo di un comparto ritenuto trainante per l’intera economia.
La Banca Europea per gli Investimenti, dichiara Macrì, ha pubblicato la lista definitiva dei progetti di edilizi scolastica finanziati con i mutui Bei per un totale di ben 905 milioni di €, ma la notizia a sorpresa sta nel fatto che sono stati presentati progetti per un totale di 740 milioni, ben al di sotto dunque dei fondi messi a disposizione dalla BEI.
Approfondendo il tema, si rileva che tra le Regioni dove le risorse disponibili sono state superiori rispetto ai progetti finanziabili, risulta la Calabria con 28 milioni su 43 assegnati. I progetti finanziati in sostanza non esauriscono il plafond messo a disposizione.
In tutto ciò, bisogna poi aggiungere che non si evidenziano nell’elenco, Comuni del territorio vibonese che abbiano presentato un qualche progetto per attingere ai fondi della BEI. I suddetti dati suggeriscono - ancora una volta – come alla fine dei conti il vero problema non sono i fondi disponibili ma “l’incapacità delle amministrazioni di gestire e spendere le risorse”.
Proseguendo nella sua disamina, il Presidente Ance pone l’accento anche su quelle lungaggini burocratiche che, nonostante l’atavico periodo negativo, persistono sul territorio, come per esempio l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo ospedale previsti per fine ottobre e slittati a fine anno, che forse non è un ritardo apprezzabile, ma arriva dopo anni ed anni di rinvii e analogo discorso vale per il nuovo teatro comunale.
Una attenzione diversa invece, continua Macrì, merita il PSC che rischia ormai di diventare una telenovela la cui fine non la vedranno forse neanche i nostri figli. Tale strumento urbanistico adottato quasi un anno fa dalla passata legislatura, dopo innumerevoli e in molti casi inascoltate osservazioni, ancora oggi non riesce ad esprimere quello che ci si aspettava, basti pensare ai problemi più volte enunciati che riguardano ad esempio Vibo Marina. E’ notizia di pochi giorni fa la nomina del gruppo di lavoro che dovrà eseguire l’istruttoria tecnica sulle osservazioni al PSC giunte a vario titolo dalle diverse categorie, ordini professionali ed associazioni e giacenti presso gli uffici comunali già da circa 6 mesi. La maggior parte dei Comuni della provincia, non ha infatti adottato PSC definitivi e tutti quegli strumenti urbanistici necessari per una sana programmazione dello sviluppo del territorio.
Non da ultimo, la difesa del territorio e dell’ambiente, la messa in sicurezza da possibili dissesti idrogeologici e dalle conseguenze da calamità naturali, attraverso attività di prevenzione e previsione dei fenomeni, la realizzazione di un sistema di water front per tutelare l’intero tratto vibonese dalla progressiva erosione costiera, sono, sostiene infine Macrì, una esigenza ineludibile per garantire un concreto sviluppo e non si possono bloccare ben 22 milioni di € destinati a tali emergenze, per inadempienze della burocrazia regionale.
Gli uffici della Sezione Ance provinciale, conclude Macrì, vigileranno su tutti questi aspetti che frenano la ripresa del settore, pubblicando a breve un dossier preparato in collaborazione con gli uffici Ance nazionali, dove saranno evidenziati tutte le lungaggini che ancora bloccano un comparto in agonia.