Ance segnala le difficoltà dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice
L’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti avvenuta lo scorso 19 aprile, ha di fatto aperto una “nuova era” nel settore dei contratti pubblici dopo una decade caratterizzata da una disordinata ed incessante miriade di modifiche al quadro normativo di riferimento (circa 600 modifiche disseminate in oltre 50 provvedimenti normativi).
Un nuovo assetto normativo – la cui effettiva operatività sarà dettata dall’emanazione dei decreti attuativi – che se da una parte rappresenta un’opportunità per il settore delle costruzioni, dall’altra rischia di far dissolvere (a causa delle incertezze legate ai tempi di emissione ed ai contenuti dei decreti) i timidi segnali di ripresa colti a livello nazionale nel settore dell’edilizia pubblica nell’ultimo anno.
L’immediata entrata in vigore del nuovo Codice rappresenta infatti un elemento di forte criticità per l’applicazione della riforma. L’assenza di un adeguato periodo di “metabolizzazione” del nuovo testo da parte degli operatori economici oltre che generare disorientamento, implica una grossa sfida per le stazioni appaltanti, chiamate ad attuare processi di riorganizzazione soprattutto a livello tecnico-burocratico.
Questa situazione sta, in alcuni casi, generando proroghe tecniche nelle more della revisione degli atti di gara, ed in altri casi sta determinando la pubblicazione di gare caratterizzate da un disallineamento tra vecchia e nuova normativa.
Appare ovvio che ciò si manifesti soprattutto nelle piccole realtà locali che spesso non hanno né il personale tecnico sufficiente, né il supporto legale e amministrativo su cui possono invece contare le grandi stazioni appaltanti.
“Questa riforma se da una parte necessita di uno sforzo delle stazioni appaltanti – afferma il Presidente dell’ANCE Vibo Valentia, Gaetano Macrì – nella revisione immediata degli atti amministrativi, contemporaneamente richiede l’urgente emanazione dei molteplici decreti attuativi sostitutivi e dei provvedimenti di competenza dell’ANAC per giungere, in tempi stretti alla conclusione della riforma evitando vuoti normativi.
Ogni giorno di ritardo nel compimento di questo iter – prosegue Gaetano Macrì – costituisce un enorme danno per le imprese vibonesi del settore che rischiano, dopo una lunghissima fase di crisi di rimanere ancora a secco di gare. Nel periodo antecedente l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti (19 aprile u.s), le stazioni appaltanti hanno accelerato la pubblicazione dei bandi per rientrare nella normativa ancora vigente. Dopo tale data si è assistito ad un drastico calo delle pubblicazioni ed il consuntivo di maggio conferma la fase di grave difficoltà del settore con una flessione del 26,7% in numero e del 75,1% nell’importo posto in gara nel confronto con l’analogo mese del 2015.
L’Ance Vibo Valentia considerata la complessità della nuova normativa ed i timori espressi – conclude il Presidente – ha deciso, proprio al fine di facilitare un miglior passaggio tra vecchie e nuove regole, di organizzare per i prossimi giorni un seminario formativo sulle principali novità del Codice dei contratti indirizzato a tutti gli operatori del settore, imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni.
Se si vuole far ripartire il comparto – conclude il Presidente Macrì - è necessario che il quadro normativo e regolatorio sia capace di dare un impulso positivo al mercato della domanda pubblica, ristabilendo certezza, trasparenza ed efficienza nell’operato delle stazioni appaltanti e promuovendo la concorrenza e la competitività dei settori produttivi.