Guccione, no a utilizzo del carbone nelle centrali calabresi

Calabria Politica
Carlo Guccione

“Ha ragione l’on. Nucera. I tentativi di realizzare centrali a carbone in Calabria (Rossano Calabro e Saline Joniche) non sono questioni che possono riguardare solo le amministrazioni locali o le popolazioni interessate, ma la Calabria intera e, soprattutto, il Consiglio regionale calabrese”. Lo afferma in una nota il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, già primo firmatario, insieme ad altri otto Consiglieri regionali, di una interrogazione bipartisan al Presidente Scopelliti contro la riconversione a carbone della Centrale Enel di Rossano. “Nei mesi scorsi –ricorda l’esponente del Pd- abbiamo più volte dichiarato e ribadito la nostra netta contrarietà all’utilizzo del carbone nella Regione Calabria e, conseguentemente, all’approvazione del progetto di riconversione della centrale Enel di Rossano in coerenza con quanto già fatto dal Consiglio regionale con l’approvazione della mozione n°41 del 7 settembre 2007 e, successivamente, dalla Giunta regionale con la delibera n°686 del 6 ottobre 2008. La Calabria è una regione a prevalente vocazione agricola e turistica. Un territorio con grandi potenzialità nel settore dell’agroalimentare di qualità e nel campo storico-culturale e monumentale non può subire i fattori di inquinamento che una centrale a carbone porta inevitabilmente con sé”. “Per questa ragione -ricorda Guccione- abbiamo chiesto alla nuova Giunta regionale di esprimersi immediatamente in merito ai tentativi di aggressione che vengono da quanti vorrebbero introdurre il carbone nella nostra regione, anche per ribadire che la Calabria ha bisogno di uno sviluppo sostenibile, pienamente compatibile con le sue vocazioni”. “Cogliamo l’occasione, infine –ha concluso Guccione- per ribadire, ancora una volta, con forza, il nostro “no” chiaro e fermo a qualsiasi tentativo di utilizzo del carbone nella nostra regione e confermiamo il nostro impegno a costruire e promuovere uno sviluppo sostenibile, pienamente rispettoso delle vocazioni e delle peculiarità della nostra terra”.