Processo “Araba Fenice”, 19 condanne e 16 assoluzioni
19 condanne e 16 assoluzioni: si è concluso ieri sera e con queste decisioni (del Gup Reggino Scortecci) il processo abbreviato scaturito dall’inchiesta denominata “Araba Fenice”.
All’alba di circa due anni fa, nel novembre del 2013 scattò una imponente operazione condotta dal Comando Provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza e dallo Scico di Roma contro una presunta associazione di stampo mafioso composta da imprenditori e professionisti, che gli inquirenti ritenevano affiliati alle più importanti cosche di ‘ndrangheta della sona. Allora vennero eseguite 47 ordinanze di custodia cautelare e si sottoposero a sequestro 14 società e beni per un valore complessivo di circa 90 milioni di euro; i finanzieri eseguirono inoltre 90 perquisizioni tra Calabria, Piemonte, Veneto, Lombardia e Puglia.
Agli indagati vennero contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, abusiva attività finanziaria, utilizzo ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, favoreggiamento, peculato, corruzione, illecita concorrenza ed estorsione.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo sarebbe esistito quello che definirono “un vero e proprio cartello criminale di tipo mafioso” in grado di condizionare la realizzazione di complessi residenziali privati, ed eseguirne tutti i lavori di completamento. Numerosi professionisti venner coinvolti nell’inchiesta con l’accusa di essere i "consiglieri" dei clan.