Lavoratori delle strutture pschiatriche: proclamato stato di agitazione
"Stavolta no! È finito il tempo delle attese e delle promesse disattese. Abbiamo il diritto di vedere finalmente riconosciuto il nostro lavoro. Giovedì prossimo saremo davanti a Palazzo Tibi." Lo dichiarano in una nota i lavoratori della Cooperativa Futura a nome e per conto del COO.LA.P (Coordinamento Lavoratori Psichiatria)
"Il settore psichiatrico - affermano i lavoratori - è sempre stato e continua ad essere considerato di serie B. Vani sono stati i tentativi e le lotte di questi anni; la realtà supera ogni più illogica previsione. 230 dipendenti, famiglie, persone! Sono più di vent’anni che le cooperative e i dipendenti delle strutture - proseguono - garantiscono il servizio, nel mentre tutte le amministrazioni che si sono succedute non hanno mai preso l’impegno reale e tangibile per una soluzione definitiva che desse dignità e riconoscimento all’utenza e agli operatori. Si continua a camminare nel vago. L’ultima grande trovata geniale dell’Asp 5 è stata la delibera 425/2015 che, per mettere ordine nel servizio blocca i ricoveri garantendo la copertura finanziaria fino al 30 giugno ultimo scorso. Udite, Udite!... E dopo?... dopo il servizio ha continuato ad essere garantito dalle strutture a costo degli stessi dipendenti che non percepiscono lo stipendio, nel mentre l’unico aspetto che viene rispettato è il blocco dei ricoveri, con buona pace di quanti hanno bisogno e chiedono di essere ospitati nelle strutture".
Ora sembra che qualcosa cominci a muoversi per l’ennesima volta "e, per l’ennesima volta, - dicono preoccupati i dipendenti della Coop - la nostra paura è che tutto finisca nella classica bolla di sapone, riconsegnandoci ancora una volta la certezza dell’incertezza. Questa volta però noi non molleremo! Ci siamo costituiti come COO.LA.P (Coordinamento Lavoratori Psichiatria) e non saremo più pubblico passivo allo sfacelo della psichiatria reggina".
Dalla Coop Futura chiedono il pagamento delle loto spettanze: molti, denunciano, hanno un arretrato di 6 mensilità, altri di 10. "Chiediamo con forza - proseguono i dipendenti - la proroga e la rettifica della 425: proroga fino al 31 dicembre per quanto riguarda il riconoscimento dei servizi resi; rettifica riguardo il blocco dei ricoveri, perché questa scelta scellerata sta mettendo in ginocchio le strutture, vittime di una morte lenta ed inesorabile. Chiediamo la semplificazione dell’iter riguardo i pagamenti: spesso le deliberazioni si perdono nei meandri di un’ASP sapientemente creata per far scervellare il più savio dei creditori; ci viene in mente quel cartone animato in cui i poveri Asterix e Obelix vengono mandati da uno sportello all’altro fino alla follia".
"Devono farlo ora!... non abbiamo più tempo: fra qualche giorno sarà Natale e, nonostante ogni giorno ci rechiamo al nostro posto di lavoro, facciamo del nostro meglio per dare un senso alla vita dei numerosi ospiti, accogliamo le loro istanze e dimentichiamo le nostre; nonostante tutto questo, avremo di fronte a noi numerose difficoltà. E’ da venti anni e più che non possiamo permetterci il lusso di trascorrere un Natale tranquillo… eppure lavoriamo, potremmo e dovremmo essere tranquilli. Chiediamo troppo? E’ finito il tempo in cui ci accontentavamo della “caramella” del burocrate o del politico di turno. Vogliamo certezze riguardo il nostro futuro".
"Per questo motivo - conclude la nota - abbiamo chiesto un incontro con i Commissari Straordinari (ora sono in tre, qualcuno potrà dedicarci un po’ del suo tempo) e ci siamo dati appuntamento a giovedì 12 novembre per un presidio presso la Direzione dell’ASP di Reggio Calabria. Non mollermo, stavolto no!" minacciano i lavoratori.