Comune di Cutro. L’ex Giunta ricorre al Tar contro il decreto di dissesto
Aumento della Tasi, dell’Imu, dell’addizionale Irpef o delle tariffe del servizio idrico. E anche altre maggiorazioni di balzelli quelli che i cittadini di Cutro saranno costretti ad accollarsi per fronte alla “crisi” del proprio Comune, decretata proprio due mesi fa con la dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente firmata dal commissario prefettizio, Maria Carolina Ippolito, subentrata all’ex sindaco Migale e alla sua Giunta dopo la sospensione del 6 marzo scorso.
Ma proprio l’ex primo cittadino del popoloso centro del crotonese, battagliero come sempre, non ci sta e stamani ha annunciato di aver presentato ricorso al Tar della Calabria chiedendo la sospensione del provvedimento e l’annullamento della delibera di dissesto del Comune.
Per il Commissario prefettizio, alla base della stessa delibera una presunta situazione debitoria dell’Ente che supera abbondantemente i 10 milioni di euro, almeno stando alle valutazioni relazionate dall’ufficio area finanziaria dello stesso Comune. Per il sindaco Migale e la sua Giunta invece, sarebbe un importo che, per un centro come Cutro si potrebbero ricondurre in valori di “ordinaria amministrazione” e non tali da giustificare una dichiarazione di dissesto.
Il ricorso (redatto dagli avvocati Valerio Zimatore, Rosamaria Petitto e Paola Procopio, del foro di Catanzaro), è piuttosto corposo e dettagliato. All’interno si ripercorrono tutte le attività e passività dell’Ente con le quali i ricorrenti sono certi di poter dimostrare ai giudici amministrativi che il Comune di Cutro è tutt’altro che in default. Intanto, fra un mese, si attende la fissazione dell’udienza.