Filt Cgil sull’Arsac e sugli impianti di risalita
"Egregio Direttore Generale, Spett.le Management, tutto, in relazione alla Vostra proposta relativa al piano di ristrutturazione aziendale finalizzato ad una nuova organizzazione del lavoro all’interno dell’azienda e più specificamente dell’unità produttiva degli impianti a fune di Camigliatello, consegnato a tutte le organizzazioni sindacali giorno 12 novembre scorso, osserviamo e contestiamo quanto di seguito: pur apprezzando i “buoni propositi” dell’azienda espressi alle organizzazioni sindacli in occasione dell’ultima riunione aziendale e comunque prima della consegna della proposta, nel merito, a nostro parere, abbiamo rilevato che il piano di ristrutturazione in questione contiene alcuni punti di criticità in netto contrasto con i regolamenti di esercizio e le norme di legge “ dpr 753/80” che stabiliscono pure la catena di comando degli impianti che non può prescindere dalle responsabilità previste e sancite dai provvedimenti di legge di cui sopra". E' quanto scrive Il Segretario Generale della FILT-CGIL di Cosenza, Giovanni Angotti.
"Infatti - continua la nota - detto piano di ristrutturazione, prevede figure professionali non contemplate nell’ambito del contratto collettivo degli impianti a fune, oltre, sempre a parere della scrivente, a celare anche l’epurazione di alcune figure professionali che negl’anni hanno acquisito diritto alla mansione; o ancora, non tiene minimamente conto che per le attività connesse agli impianti è tuttora vigente una “griglia plurimansioni” a suo tempo condivisa e concordata con il sindacato che disciplina le attività collaterali agli impianti stessi; Pertanto e per tutte le ragioni suddette, la proposta presentata dall’azienda per la scrivente O.S. è totalmente irricevibile.
Altresì, troviamo del tutto fuorviante che l’Azienda in questo particolare periodo dell’anno, metta in campo una proposta di ristrutturazione dell’organizzazione del lavoro e non si preoccupi invece di affrontare le vere problematiche strutturali dell’impianto più volte sollecitate e richieste dal sindacato, in modo da garantire la certezza dell’esercizio per l’imminente stagione invernale.
In particolare, è forse il caso di ricordare, che a tutt’oggi non siamo a conoscenza come è stata affrontata e se risolta, la questione che riguarda la figura fondamentale del Direttore di Esercizio, in assenza della quale non sono possibili tutti gli adempimenti di collaudo propedeutici per l’apertura degli impianti;
Così come ancora rimane del tutto non risolta la criticità riguardo l’adeguamento e la messa in sicurezza della cabina elettrica anch’essa indispensabile per garantire continuità di esercizio, non ci risulta nessuna programmazione di interventi riguardo l’efficientamento dell’innevamento artificiale attualmente del tutto carente, non ci risulta l’acquisto e/o quantomeno la sola manutenzione e riparazione dei mezzi indispensabili per l’esercizio, “battipista, vetture, ecc” che rimangono totalmente obsoleti e spesso inefficienti, o ancora, non ci risulta che sia stata risolta la problematica riguardo la carenza di gasolio per garantire il riscaldamento nei locali.
È evidente che tali criticità sono i veri problemi che il Management aziendale deve assumere e risolvere come priorità per garantire l’apertura degli impianti per la prossima stagione invernale, la quale, almeno secondo le previsioni è attesa una possibile caduta neve intorno ai principi di dicembre.
Non vorremo che, diversamente, anziché su questi aspetti, ci si concentri su proposte organizzative fuorvianti che non risolvono i veri problemi per garantire l’apertura in sicurezza degli impianti, per poi magari, scaricare sugli incolpevoli lavoratori responsabilità altrui, che a quel punto, tentano solamente di Indebolire la struttura pubblica che con tanti sacrifici e lotte dei lavoratori fino ad oggi ha retto".