‘Ndrangheta: minacce a Pignatone, si cerca telefonista
Sono affidate ai rilievi tecnici le speranze degli inquirenti di trovare elelenti utili ai fini delle indagini sulle minacce al procuratore della repubblica del tribunale di ReggioCalabria Giuseppe Pignatone, dopo il rinvenimento di un bazooka multiuso, peraltro gia' utilizzato, ritrovato dalla polizia, dopo una telefonata anonima al 113, al rione San Giorgio Extra a poche centinaia di metri dal palazzo che ospita la DDA ed altri importanti uffici giudiziari. I reparti scientifici delle forze dell'ordine tentano di rilevare ogni traccia utile nella cabina telefonica di via Cardinale Portanova da cui e' partita la chiamata di minacce al procuratore capo Pignatone. Al momento, pero', non si conosce nessun riscontro dell'attivita' investigativa. La polizia e' impegnata alla ricerca di mezzi di prova, anche i piu' piccoli ed apparentemente insignificanti. La cabina da cui e' partita la telefonata al 113 si trova in una zona centrale della Citta', dove insistono numerosi uffici, tra cui quelli del Consiglio regionale e del TAR. E' ipotizzabile che qualche elemento possa emergere dai filmati delle telecamere a circuito chiuso che presidiano questi punti sensibili. Tuttavia, va tenuto conto del fatto che quella e' una delle zone più trafficate della citta'. Ecco perche' l'attività investigativa si annuncia particolarmente difficile e complessa. Si cercano eventuali impronte del telefonista, anche se questi, sicuramente, avra' preso delle precauzioni per impedire di lasciare tracce. Lo stesso può dirsi per il bazooka. La presenza di questo lanciarazzi anticarro, nelle finalità dei registi delle minacce, potrebbe assumere un carattere scenico, un messaggio da decodificare. Quell'arma monouso, essendo gia' stata utilizzata, di fatto era inoffensiva e dunque serviva solo per lanciare un evidente messaggio. Nella guerra di 'ndrangheta, che ha insanguinato ReggioCalabria tra il 1985 ed il 1993, il bazooka e' comparso in diverse azioni militari che hanno visto protagoniste le 'ndrine cittadine. Detenere un residuato cosi' pericoloso, visti i continui ed efficaci controlli del territorio da parte della forse di polizia, appare una circostanza semplicistica, a meno che il gesto, come d'altronde altri inquietanti segnali registrati negli ultimi tempi in citta', non ci riporta a quei servizi deviati di cui tanto si ipotizza il coinvolgimento in questa strategia della tensione che continua a fare il gioco della 'ndrangheta e di altre forse oscure che tentano di gestire il territorio