Da Crotone parte un bacio contro il cyberbullismo
Arriva al Teatro Stabile, la suggestiva rappresentazione teatrale “Like – Storie di vita online” sul delicato tema del cyberbullismo che va ad integrarsi con la campagna educativa itinerante “Una vita da social” alla sua 3^ edizione, e dove saranno coinvolti oltre 500 studenti degli istituti superiori della città di Crotone. Ancora una volta la Polizia di Stato scende in campo insieme a Baci Perugina, con un solo grande obiettivo: “rendere la rete sempre più sicura per evitare che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto della rete”, possano ripetersi. L’obiettivo dello spettacolo, infatti, è quello di prevenire episodi di cyberbullismo, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. La collaborazione con Baci Perugina ha dato vita infatti all’iniziativa #UNAPAROLAEUNBACIO che combatte le insidie del web sensibilizzandone l’utilizzo. #UNAPAROLAEUNBACIO è infatti anche l’hashtag col quale, nell’ambito della rappresentazione teatrale gli studenti potranno lanciare il loro messaggio d’amore contro il cyberbullismo.
Il tour teatrale farà tappa nelle principali città italiane – Trieste, Napoli, Catania, Bergamo, Andria, Pescara, Roma, Livorno – e sarà a Crotone il 30 novembre presso il Teatro Stabile in Viale Regina Margherita, 7. Lo spettacolo prende spunto da una drammatica vicenda di cronaca avvenuta a Roma il 20 novembre 2012, quando il quattordicenne Andrea Spezzacatena, studente di liceo, si tolse la vita all’interno della propria abitazione. Solo in un secondo momento la famiglia scoprì che Andrea era stato vittima di pesanti attacchi alla sua persona tramite un social network e accusato di essere gay e conosciuto con l’appellativo “il ragazzo dai pantaloni rosa”. “Like-Storie di vita online” vuole far riflettere gli studenti sull’importanza delle parole, sul loro peso e sul loro valore, facendo fortemente leva sulle emozioni. “Grazie alla Polizia di Stato e Baci Perugina anche quest'anno la storia di mio figlio Andrea viene portata in varie città d'Italia perché sia da monito per le nuove generazioni. – afferma Teresa Manes, madre di Andrea Spezzacatena – Come presidente dell' A.I.PRE.B - Associazione Italiana Prevenzione Bullismo ritengo che la prevenzione sia il primo strumento valido a supporto delle fragilità adolescenziali. Bisogna investire in modo sinergico in un cambiamento che sia soprattutto culturale, volto a far maturare piena consapevolezza di sé e degli altri e un forte senso di responsabilità nelle relazioni interpersonali che vanno improntate al rispetto delle diversità di ogni genere. È un lavoro lungo, faticoso ma non impossibile.”
In occasione dello spettacolo, Baci Perugina coinvolgerà gli oltre 500 studenti facendoli diventare interpreti di frasi che contengano un messaggio d’amore, trasformandoli in cartigli virtuali da far vivere sui social network. Questo per dimostrare che un uso positivo della rete è fondamentale e la sensibilizzazione diventa di primaria importanza. Tramite l’hashtag #UNAPAROLAEUNBACIO da condividere sul canale ufficiale Facebook Baci Perugina (www.facebook.com/baci) e la pagina Facebook Una vita da social (www.facebook.com/unavitadasocial), i ragazzi delle scuole potranno postare le loro frasi e condividerne contenuti.
Inoltre, in occasione dell’incontro, sarà distribuito a tutti gli studenti un maxi-cartiglio dove poter scrivere il proprio personale messaggio d’amore contro il cyberbullismo. Al termine della rappresentazione, tutte le dediche saranno raccolte all’interno di un’urna e, tra queste, ne verranno estratte alcune da leggere per condividere insieme i messaggi d’amore dei nuovi e inediti “autori”. L’obiettivo è quello di realizzare una grande scatola ad hoc i cui cioccolatini conterranno i cartigli col messaggio d’amore più bello e significativo, scelto da Baci Perugina, da regalare alla classe dello studente autore della frase. “Baci Perugina, da sempre icona del messaggio d’amore - afferma Manuela Kron, Direttore Corporate Affairs del Gruppo Nestlé in Italia - è lieta di rinnovare la sua collaborazione con la Polizia di Stato e di essere parte attiva all’interno della campagna “Vita da Social”. Vogliamo rendere partecipi i ragazzi di un grande messaggio d’amore contro gli atti e le parole offensive che circolano dentro la rete e che purtroppo non si arrestano al web ma sfociano in gravi episodi di bullismo”. L'iniziativa formativa - precisa Vincenzo Cimino, Dirigente del Compartimento Polizia delle Comunicazioni per la Calabra - è rivolta ai giovanissimi utilizzatori del web non per demonizzare gli strumenti di comunicazione innovativi e sempre più efficaci che utilizzano e che attraverso il web consentono in tempo reale lo scambio di idee, opinioni ed informazioni di ogni genere, quanto piuttosto a valorizzarne un uso corretto e, soprattutto consapevole dei rischi e dei limiti dettati dalle norme e dal buon senso per il rispetto dei diritti altrui, da quello alla riservatezza a quello di libera espressione del pensiero. L'uso distorto di tali strumenti può integrare ipotesi di reato anche gravi, può produrre effetti devastanti nei confronti dei soggetti più deboli e dei minori, producendo stati di disagio gravi che possono sfociare in decisioni irreparabili o in danni permanenti alla personalità della vittima.
L'invito per i giovani è quello di riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni prima di porle in essere. Postare un messaggio o cliccare su un "mi piace" può rivelarsi come aver premuto il grilletto di un'arma. Come recita l'adagio di una nota canzone "prima di sparare pensa". L'invito per tutti è di rivolgersi alle autorità per denunciare gli episodi di bullismo di cui si è vittima o dei quali si venga a conoscenza, per consentire il tempestivo intervento delle professionalità preposte a reprimere gli illeciti ma, soprattutto, a prevenire il verificarsi di irreparabili conseguenze.
“Fenomeni sociali come il bullismo – sottolinea Luigi Botte, Questore della Provincia di Crotone – assumono connotati e caratteri estremamente diversi ed in rete si trasformano, ampliando la loro pericolosità per la maggiore capacità e velocità di diffusione dell’atto lesivo dell’interesse dell’adolescente. Gli episodi che hanno come vittime appartenenti alle fasce deboli (e purtroppo non solo, come evidenziano i recenti attentati terroristici) sono la dimostrazione che le azioni poste in essere nel cyberspazio hanno impatto diretto nello spazio fisico reale e viceversa. Ciò significa che le prevaricazioni, le violenze nascono in rete e si consumano sul terreno o addirittura vengono guidate direttamente dalla rete internet, provocando effetti devastanti nella dimensione reale”. Solo nel 2014 sono state 352 le denunce per reati come stalking, diffamazione online, ingiuria, minacce, furti d’identità digitale o di diffusione di materiale pedopornografico e 60 i minori individuati. Nella regione Calabria sono stati trattati 7 casi nel 2014 e 5 casi nel 2015.
Il cyberbullismo si può attuare attraverso furti di identità o video registrati all’insaputa del malcapitato e poi caricati sul web; o ancora con messaggi online violenti e volgari, finalizzati ad offendere e denigrare la vittima; con la pubblicazione di informazioni personali o comunque imbarazzanti su un’altra persona. Si pensi inoltre all’indebita raccolta e diffusione di immagini e informazioni riguardanti la vita privata di una persona (art. 615 bis c.p.), all’ingiuria (art. 594 c.p.), alle pubblicazioni oscene (art. 528 c.p.) o alla pornografia minorile (art. 600 ter c.p.). Nel 2015 il Ministero della Pubblica Istruzione, per arginare il fenomeno del bullismo e cyberbullismo, ha pubblicato le nuove linee guida che prevedono tra l’altro interventi mirati alla prevenzione del fenomeno attraverso incontri educativi di “web sicuro” con i ragazzi e la formazione degli insegnanti.