Messina (Idv): interpellanza urgente su Rosarno
Ignazio Messina, deputato e commissario idv in Calabria ha presentato ieri un’interpellanza urgente sottoscritta anche da Massimo Donadi, Fabio Evangelisti e Antonio Borghesi per chiedere di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministro per le pari opportunità, per sapere come si intenda procedere per affrontare la nuova emergenza umanitaria che sia avvia ad aprirsi con la stagione della raccolta, per garantire ai lavoratori stagionali dimore in luoghi dalle condizioni igienico-sanitarie adeguate e per evitare che pericolose tensioni sociali possano degenerare nuovamente in episodi di violenza. Il prefetto di Reggio Calabria, il 1o ottobre scorso ha presieduto una riunione in merito alla situazione degli immigrati presenti nella piana di Gioia Tauro per monitorare la situazione territoriale in vista dell'inizio della stagione della raccolta degli agrumi che richiama ogni anno migliaia di immigrati, clandestini e non, ed esaminare soluzioni utili ad evitare momenti di tensione sociale come già accaduto nel comune di Rosarno nel dicembre 2008 e ancora più violentemente nel gennaio 2010 quando, dopo l'aggressione a colpi di arma da fuoco di alcuni lavoratori immigrati, circa seicento tra loro inscenarono manifestazioni di dura protesta per le strade del paese. “Secondo i dati forniti – scrive Messina- sono presenti a Rosarno circa un centinaio di lavoratori stranieri stagionali ma si è ipotizzato che, nei prossimi due mesi, potrebbero arrivare circa 2 mila immigrati in cerca di lavoro e il territorio non sembra in definitiva pronto all'emergenza che potrebbe scattare tra circa 20 giorni e allo stato risultano numerosi progetti bloccati o ancora in fase di avvio e fondi spesi male. In particolare – sottolinea Messina- risulta fermo il progetto avviato nel 2007 per trasformare l'ex «Cartiera» in un centro di aggregazione sociale e risultano inutilizzati i box doccia realizzati con uno stanziamento di 200 mila euro all'interno dell'ex fabbrica «Opera Sila». L'osservatorio migranti Africalabria, che lavora a stretto contatto con la realtà degli immigrati, ha denunciato inoltre l'inutilità di un progetto in via di approvazione all'interno della fabbrica Beton Medma, confiscata al clan dei Bellocco. Il progetto finanziato con 2 milioni di euro di stanziamento del Ministero dell'interno e dell'Unione europea sul PON sicurezza, prevede la costruzione di un centro di formazione per gli immigrati, lasciando irrisolto il problema più immediato degli alloggi e comunque non sarà completato prima di un anno e sarà diviso in tre grandi spazi: ci sarà la sezione per l'intrattenimento e il supporto scolastico dei bambini, poco utile perché i braccianti non vengono con le famiglie e si fermano solo d'inverno, l'area degli sportelli informativi che duplica un servizio già coperto dagli info point del progetto Assi della provincia ed, infine, l'area per la formazione professionale con aule e laboratori, con cui si perde di vista che lo sfruttamento dei braccianti non deriva da un problema di formazione ma da un sistema economico prosciugato dalla 'ndrangheta, dominato da sciacalli che si sono arricchiti con le truffe, drogato dai falsi braccianti, e, in ultima analisi da un sistema agricolo sempre più ostaggio della criminalità organizzata, come denunciato nel terzo rapporto della Cia su Criminalità in agricoltura e dalla Confcommercio, che stima in 3,5 miliardi di euro l'impatto negativo del business criminale sulle imprese del Sud. La politica attuata dal Governo non sembra però aver considerato i reali problemi e proponendo azioni essenzialmente repressive sintetizzate dai respingimenti del ministro Maroni e dallo slogan «tolleranza zero» del ministro Sacconi, non sembra essere riuscita a scalfire le radici di un problema cogente che rischia di esplodere nuovamente”.