Castrovillari, incontro con il vescovo di Cassano sull’accoglienza
Una provocazione buona quanto appassionata per affermare la centralità della persona , la sua dignità bisognosa di attenzione, accoglienza ed inclusione soprattutto quando vive di peregrinazioni sofferte, come la storia ciclicamente propone per più motivazioni.
Ecco perché “Questa è l’ora della responsabilità a cui ciascuno è chiamato a dire da che parte sta”. Lo ha sottolineato e richiamato, con questa preoccupazione, il Vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Francesco Savino, componente della Commissione episcopale calabra per il servizio della carità e della salute intervenendo a Castrovillari ad una riflessione a più voci su “Povertà, solidarietà, integrazione ed accoglienza- Il ruolo dell’amministrazione comunale –risposte , prospettive ed interazione con il terzo settore”, organizzata dall’Amministrazione comunale che ha coinvolto le amministrazioni di Civita e San Basile, associazioni di volontariato oltre la Chiesa.
Nel suo intervento il presule ha spiegato chi è il “povero e cosa è la povertà oggi” richiamando a gran voce che l’umanità vive una indifferenza vertiginosa nonostante il bisogno del prossimo: di chi soffre per più ragioni. Un fatto che dovrebbe scuotere invece di portare ad arroccamenti egoistici che rendono sempre più straziante la condizione di questo “popolo” detto anche degli “invisibili”. Da qui l’esigenza e l’urgenza di uno sguardo diverso da parte di ciascuno verso l’Altro e della stessa politica che può dare risposte adeguate se capace di rielaborare, unendo le forze migliori sul Territorio, un welfare community attraverso una sussidiarietà verticale e circolare dove ciascuno si mette in gioco in una sfida che si chiama inclusione ed è contro ogni indifferenza.
Ed è proprio con questa espressione di volontà di approcciarsi in modo diverso e consono al disagio che il momento è stato aperto dall’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Castrovillari, Giuseppe Russo, il quale ha anche moderato i contributi. Il rappresentante dell’Amministrazione del capoluogo del Pollino ha fatto il punto sulle azioni avviate e portate avanti dal Comune nell’ambito dei servizi sociali a sostegno del bisogno illustrando interventi e progetti, con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato, per dare risposte più adeguate alle tante e diverse povertà presenti- come ha affermato più volte. Nel suo dire ha anche annunciato la partecipazione dell’Ente al Bando S.P.R.A.R. per la presentazione di progetti per l’accoglienza di richiedenti /titolari di Protezione internazionale e dei loro familiari , nonché degli stranieri e dei loro familiari beneficiari di protezione umanitaria che fruisce del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi all’asilo grazie ad una sinergia Ministero dell’Interno ed ANCI (Associazione nazionale dei Comuni). Se il progetto presentato dal Comune verrà accolto- ha dichiarato l’Assessore Russo- ospiteremo 20 persone in altrettante famiglie. L’iniziativa costerà 250milaeuro con un finanziamento del solo 5% a carico del Comune per offrire corsi d’Italiano che saranno svolti presso la biblioteca Caldora. Un intervento che esprime chiaramente la volontà di questa Amministrazione – ha soggiunto- per una vera solidarietà contro la sottocultura dell’indifferenza.
Di questo ne hanno parlato diffusamente a partire dalle loro esperienze, avviate da tempo nelle loro comunità, i Sindaci di Civita, Alessandro Tocci, e di San Basile, Vincenzo Tamburi, i quali oltre a raccontare le specifiche storie di questi percorsi d’integrazione (uno con 25 persone e l’altro con 10)- bisognosi dell’apporto di tutti-, hanno anche ribadito la valenza civica di tale accoglienza, contro false paure, o la paura del diverso, che può divenire un momento di grande aggregazione delle comunità che accolgono. Fondamentale anche- hanno sottolineato i primi cittadini arbereshe tra valutazioni e considerazioni a partire pure da parallelismi con la loro antica condizione di popolo in fuga dai Turchi Ottomani, quando approdarono sulle coste calabre, come i tantissimi che arrivano oggi spinti da efferate intolleranze- il fare rete nel Territorio per promuovere la cultura dell’accoglienza – che non può prescindere dall’interazione tra amministrazione e comunità- e della vera solidarietà contro il disagio, verso chi è scappato dal proprio Paese per paura della guerra, per non essere perseguitato. Elementi che hanno bisogno di coscienza , partecipazione e condivisione.
Insomma- ha aggiunto il Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito- abbiamo voluto questo incontro come il progetto candidato per aprirci a Chi chiede aiuto, a chi per fatti oggettivi sta vivendo un dramma esistenziale, personale e familiare, dovendo a tutti i costi lasciare il proprio Paese, che non possiamo ignorare. La nostra Storia, la nostra Costituzione ce lo impongono, come lo gridano le migrazioni e le tanti morti a cause del fuggire di tanti per sopravvivere e di cui siamo giornalmente testimoni e osservatori.
Un fenomeno che non può che interrogarci e richiamarci in una globalizzazione che comprende sempre più anche questo fenomeno tra venti di guerra, intolleranza, dispotismo.
Ecco perché la sfida di civiltà non può fare a meno di ciascuno, dell’impegno personale oltre che di azioni mirate, programmazioni finalizzate, aiuti, collaborazioni, coinvolgimenti, condivisioni , partecipazioni, prese di coscienza.
Al di fuori di questa urgente tensione ogni ragionamento o sforzo, su affermazioni che riguardano la tutela della dignità delle persone, è vano.