Alla Biblioteca Nazionale di Cosenza si ricorda Pirandello con Pierfranco Bruni

Cosenza Attualità

Pirandello verrà celebrato dalla Biblioteca Nazionale di Cosenza con la prolusione di Pierfranco Bruni in una Mostra Bibliografica curata dagli esperti della Biblioteca per ricordare la sua opera e la sua figura a 80 anni dalla morte. Un evento nazionale con il quale la Biblioteca Nazionale continua a sviluppare una progettualità sul Novecento letterario.

I lavori saranno aperti dalla Direttrice della Biblioteca Elvira Graziani. Pirandello. Nostro contemporaneo. Il classico e la parola. La lingua nella poesia e nei processi storici. Sarà il tema conduttore della relazione di Pierfranco Bruni nell’incontro fissato nella Sala Giacomantonio alle ore 11.30.

Pierfranco Bruni, Responsabile del Progetto Etnie – Letteratura del Mibact, ha dedicato a Pirandello diversi scritti e in particolare un saggio sulla sua poesia risalente al 1986, che verrà, per l’occasione, ripubblicato con gli opportuni aggiornamenti, riferito alla Parola e alla Maschera attraverso il linguaggio etnico della sua Girgenti.

Pierfranco Bruni su Pirandello chiosa: “Se il Novecento poetico si apre con D’Annunzio (valgono in questa tesi le presenze del ritmo del verso e le assonanze forti di Pascoli che è un traghettatore di musicalità della parola) c’è da dire che la poesia di Pirandello, nel suo incastro mediterraneo, è un vissuto da anticamera, ma un vissuto consistente, di un Novecento annunciato e che si va perfezionando nella modernità degli stili che sono dati dall’estetica della parola”.

Iniziano così le attività per ricordare e celebrare Pirandello nella complessità delle sue Opere. Pierfranco Bruni porrà l’attenzione su un Pirandello che si confronta con Ionesco, Mishima, Camus ma anche con un linguaggio che ha eredità arabe. Un originale percorso che si inquadra proprio negli studi che Bruni porta avanti per conto del Mibact sulle lingue e le etnie come modelli letterari e antropologici.

“Pirandello, sottolinea Pierfranco Bruni, costituisce, per il Novecento, l’autore che maggiormente ha saputo interpretare, attraverso le sue opere, il raccordo tra l’uomo e la follia in una visione in cui come punto di riferimento resta l’inquietudine. Quell’inquietudine che è stata ed è la chiave di lettura di quel che, successivamente, verrà chiamato il “male di vivere”. Proprio in questo male di vivere il linguaggio assume una valenza antropologica importante e suggestiva”.

Infatti è la lingua della poesia che scava nei testi di “Mal giocondo” di Pirandello. L’iniziativa è programmata dalla Biblioteca Nazionale di Cosenza del Ministero dei beni e delle attività culturali e il turismo – Dipartimenti Biblioteche, editorie e istituti culturali e la collaborazione. Bruni spazierà, infatti, su un contesto pirandelliano che è quello di una cultura mediterranea che si intreccia con i processi etno – antropologici che richiamano modelli sia linguistici derivanti dal Mediterraneo sia la visione della teatralità come centralità del racconto in un Novecento delle identità.

Celebrare gli 80 anni dalla scomparsa di Luigi Pirandello offre, dunque, l’opportunità di ripresentare un autore che come pochi altri continua ad incidere profondamente sul nostro modo di indagare e valutare l’animo umano.