Legambiente Sila sul taglio di alberi per la processionaria
"Eliminare il problema alla radice" è letteralmente questo che si fa a San Giovanni in Fiore quando si tratta di alberi. Causa emergenza sanitaria dovuta alla “Thaumetopoea pityocampa” meglio conosciuta come “Processionaria” che ha infestato alcuni pini larici del quartiere Bacile/Ferrantiello, è stata disposta, nel mese di febbraio, un'ordinanza di taglio immediato degli alberi infestati. Il Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007, obbliga ad effettuare interventi agli alberi che presentano nidi di processionaria, mentre gli enti regionali, tramite apposite strutture, indicano le varie tipologie di intervento". E' quanto silegge in una nota di Legambiente Sila.
"Considerando il problema - continua la nota - e la pericolosità della processionaria che, lo ricordiamo, è un insetto coperto da peluria urticante che può causare anche gravi, ma fortunatamente rarissimi, shock anafilattici se tale peluria entra in contatto con gli occhi o se viene respirata venendo in contatto con le zone mucose, ci sorgono molti dubbi riguardo la tipologia di intervento che è stato effettuato. E' vero che l'abbattimento di alberi infestati è una tecnica contemplata e che quindi può essere applicata, ma il buon senso insegna che si può e si deve prima verificare se la lotta alla processionaria può essere fatta con le tecniche di rescissione dei rami e bruciatura dei nidi prima di decidere l'abbattimento degli alberi che deve essere l'ultima strada da perseguire. Utilizzando una gru con il cestello per tagliare i rami infestati dai nidi, si poteva salvare qualche pino? C'erano soluzioni alternative? Secondo noi si. La processionaria sta invadendo gran parte del nord Italia, e questo a causa del cambiamento climatico: in inverno di solito la processionaria si prendeva una pausa mentre quest'anno per colpa del caldo, sta proliferando e cerca cibo senza interruzione. In Piemonte e in Liguria nonostante il grave problema non stanno di certo abbattendo gli alberi, ma cercano di controllare il fenomeno attraverso la lotta biologica con un insetto antagonista, limitatore naturale, mentre in Valle d’Aosta un centinaio di alberi sono stati trattati con iniezioni di insetticida nel fusto dell’albero. Da noi invece si preferisce abbattere gli alberi senza cercare soluzioni alternative che tutelino il verde urbano, ma così facendo rischiamo di tagliare tutti i pini vicini le case e di verde urbano non resterà un bel niente. Pare sempre più evidente che dell'ambiente in questo paese non interessa a nessuno se non a pochi. Oltretutto il periodo in cui l'operazione è stata fatta non è certo la migliore: tali operazioni si fanno generalmente in autunno e non a febbraio, soprattutto con un'annata così mite nella quale le larve sono già uscite fuori per nidificare in altri posti. Non vorremmo che il taglio sia stato fatto solo per evitare il problema anche per gli anni a venire. Se adottiamo questo principio rischiamo di procurare un effetto domino e creare un pericoloso precedente: allora tagliamo tutti i pini, compresi quelli del parco comunale, di Palla Palla, Cuoscinu e altre zone del paese visto che la processionaria si trova un po' dappertutto. Un problema c'era e c'è ed è stato affrontato, ma si poteva e si doveva affrontarlo in maniera diversa. Purtroppo i vari buchi normativi, le carenze di pianificazione e programmazione in ambito amministrativo del nostro comune, hanno portato a fare la scelta più pratica e veloce, ma non certamente quella che noi riteniamo più idonea. Siamo inoltre convinti che si è persa l'ennesima occasione per realizzare una pagina di democrazia partecipata, intavolando, prima di capire come intervenire sugli alberi, un ragionamento serio ed articolato insieme a tecnici, esperti, CFS, Polizia Provinciale, associazioni ambientaliste, e naturalmente ai cittadini: magari alla fine si sarebbe optato per la soluzione dell'abbattimento, ma per lo meno avremmo avuto una discussione interessante sull'argomento, in un pomeriggio si sarebbe presa una decisione comune e costruttiva, avremmo magari potuto ottenere l'impegno da parte dell'amministrazione comunale di provvedere a fare il censimento del verde pubblico e privato e soprattutto si sarebbe realizzata una pagina di partecipazione democratica alla vita amministrativa di questa città".