Sanità. La Fp Cgil sul seperamento del commissario ad acta

Calabria Attualità

"A questo punto, con la pubblicazione del decreto che vede il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio per la Marrelli Hospital srl di Crotone, crediamo che ogni alibi sia finalmente venuto meno". E' quanto scrivono la Fp Cgil di Calabria e Catanzaro.

"Non ha più senso - continua la nota - quindi, parlare di contratti di lavoro in deroga al CCNL nazionale visto che si sono realizzate le condizioni di piena attività.

Chiediamo, quindi, che l’accordo di secondo livello, non firmato dalla FP CGIL, in deroga alla normativa contrattuale nazionale, venga da subito disdettato ed archiviato avviando da subito un virtuoso confronto con il sindacato, anche perché il mantenimento di detto accordo costituirebbe un precedente nella nostra regione e sul quale, nel merito, vi è il nostro netto disaccordo.

Ovviamente su tutta la vicenda, in particolare sugli ultimi passaggi, non possiamo non esprimere la nostra perplessità. In primis sulla tempistica con la quale è stata rilasciata l’autorizzazione, che sicuramente non sarà rimasta indifferente a quanto accaduto in questa settimana dal presidio di protesta dei lavoratori davanti alla Prefettura di Catanzaro, alla pubblicazione del decreto che riordina la rete ospedaliera regionale (DCA n. 30 pubblicato il 03/03/2016) alla pubblicazione dell’autorizzazione all’esercizio della clinica privata (DCA n.31 del 04/03/2016).

Infine, non possiamo non evidenziare che nel decreto sulla rete ospedaliera non vi è traccia della convenzione fra Regione Calabria ed UMG di Catanzaro, sebbene nelle varie dichiarazioni stampa il Commissario ad Acta l’abbia citata e fatto presente che la stessa è stata trasmessa al Ministero della Salute per l’ok definitivo, cosi come non può sfuggire che la morte della Fondazione Campanella abbia rappresentato la fortuna per altri.

A questo punto, ancora una volta, come Fp CGIL Calabria, rispetto anche a nostre precedenti dichiarazioni, ribadiamo l’improcrastinabilità del superamento dell’attuale Commissario ad Acta, nella speranza che da solo sappia trarre le dovute conclusioni, poiché ha dimostrato di essere fortemente infatuabile dalle dinamiche politiche locali perdendo così, oltre ogni ragionevole dubbio, la terzietà e l’imparzialità elementi fondamentali insiti nel suo ruolo. Di simili atteggiamenti la Calabria non ha certo bisogno".