Confartigianato: nasce a Crotone il Comitato no trivelle
“Le ragioni del NO alle trivelle nel nostro mar Ionio saranno cosi ribadite e votate il prossimo referendum che si terra il 17 Aprile prossimo , ma decisamente il nostro Comitato no trivelle nasce nella prospettiva piu’ ampia e più semplice possibile e cioè quella nell’opporsi ed non esaurirsi ad un semplice NO.” Lo rende noto Graziella Cava, Coordinatrice Comitato Confartigianato No Trivelle.
“La sfida che ci attende è quella di saper orientare e trasformare a beneficio del territorio quella che oggi può sembrare una difficoltà assumendone gli aspetti positivi. Aspetti che possono modificare l’attuale condizione, problematica rispetto al livello di tutela territoriale ma necessaria ad un totale ed innovativo cambiamento.
Il nostro Comitato – prosegue Cava - crede fermamente che l’area marina, le coste, il promontorio di Capocolonna non possono essere considerati come un’entità separata dallo sviluppo territoriale, culturale, sociale, economico. Forse il fatto di considerare questa aree da monitorare, proteggere e sviluppare come facenti parte di un unico sistema Economico potrebbe essere la carta vincente per il futuro del nostro territorio. Le azioni del comitato dunque in questo senso, ribadisce la neo eletta Graziella Cava, non vanno ad esaurirsi con il voto al Referendum ma al contrario vanno tutte concentrate al monitoraggio e alla tutela attraverso un partenariato di piu’ soggetti competenti quali le Università, geologi, biologi marini per quantificare i danni creati dalla subsistenza e quant’altro.
L’on. Salvatore Luca ricorda ancora che la trivellazioni non solo rappresentano un continuo deturpare le nostre coste di inestimabile e unico valore turistico, paesaggistico, ma che dal punto di vista occupazionale il gioco non vale la candela. Difatti stando alle stime dell’Unione Europea del 2016 sul tema dell’ambiente ed occupazione, si prevedono 100 miliardi di euro di risparmio nelle importazioni di greggio, spalmati su 25 anni, e la creazione di 34mila posti di lavoro. Molto più rilevante sarebbe invece il vantaggio che il nostro territorio potrebbe ottenere indirizzando gli investimenti in campo energetico – afferma - non sui settori tradizionali e sulle fonti fossili ma sull’efficienza e sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Le nuove linee guide della Commissione Europea e i recenti accordi internazionali sui cambiamenti climatici a partire dal traguardo europeo 2020 si concentreranno su queste percentuali pari a : 20% di risparmio energetico, 20% di produzione energetica da fonti rinnovabili, 20% di riduzione emissioni di CO2 che consentirebbe infatti, secondo le stime della Commissione europea, un risparmio annuo fino a 8,5 miliardi di euro.
Tenuto conto di tutto cio, - conclude - Il Comitato no trivelle rileva una superficialità dimostrata in questi ultimi decenni nelle amministrazioni (locali, provinciali regionali) che non hanno saputo cogliere l’occasione, di istituire una tutela concreta del nostro territorio per tutte le ragione elencate sopra, per quanto ciò era possibile, e quindi si ritiene indispensabile ora iniziare , monitorare, tutelare e sviluppare il nostro territorio.”