Gdf Calabria, bilancio 2015: ammontano a 214 milioni le proposte di sequestro beni
Proposte di sequestro in misura equivalente alle imposte evase per 214 milioni di euro, finalizzate alla successiva confisca; 232 datori di lavoro individuati quali utilizzatori di manodopera in nero e irregolare; 166 violazioni riscontrate e 365 persone verbalizzate nell'ambito della lotta al gioco d'azzardo e alle scommesse illegali; frodi per circa 25 milioni nei controlli su prodotti soggetti ad accise nell'ambito di attività di anti-contrabbando nel settore doganale e dei prodotti energetici.
Questi alcuni dei risultati della Guardia di Finanza in Calabria, durante tutto l’anno scorso, nella lotta al contrasto dell’evasione, dell’elusione ed delle frodi fiscali.
L'azione della Guardia di Finanza è finalizzata non solo al recupero delle risorse sottratte ai bilanci pubblici ma anche ad arginare la diffusione dell'illegalità e dell'abusivismo nel sistema economico a tutela delle imprese e dei professionisti che rispettano la legge e le cui prospettive di sviluppo sul mercato sono seriamente compromesse dalla concorrenza sleale di chi opera nell'illegalità.
Quanto al contrasto all'economia sommersa, il fenomeno, spiegano i finanzieri, si manifesta nella duplice forma dell'evasione totale - posta in essere da chi, pur svolgendo, di fatto, attività d'impresa o di lavoro autonomo, non presenta le dichiarazioni dei redditi e dell'Iva, spesso omettendo di denunciare l'attività e restando quindi del tutto sconosciuto al Fisco - e dello sfruttamento della manodopera irregolare o in nero".
In entrambi gli interventi dei militari, orientati a contrastare i fenomeni evasivi più pericolosi, sono stati rivolti nei confronti di quei soggetti che presentano i più elevati profili di evasione, selezionati mediante l'analisi di rischio sviluppata attraverso le banche dati, l'attività di intelligence e l'azione di controllo economico del territorio.
Ben 105 milioni di euro di contributi a carico del bilancio comunitario e nazionale indebitamente percepiti o richiesti, con 1.117 persone denunciate; 21 milioni di euro di frodi accertate per quanto riguarda la spesa previdenziale, con oltre 3.100 persone denunciate; 437 milioni di euro di danno erariale accertato e 1.500 persone segnalate; 482 persone individuate per prestazioni sociali agevolate non dovute e ticket sanitari evasi.
Anche questi dati emergono dell'attività svolta dalle fiamme gialle calabresi. L'attività di controllo si è concretizzata nello sviluppo di indagini di polizia giudiziaria, nell'esecuzione di approfondimenti a richiesta della Corte dei Conti e nella realizzazione di campagne di controllo nei confronti di beneficiari di prestazioni socio-assistenziali con lo scopo comune di contrastare le forme più gravi di truffa, frode e sperpero di denaro pubblico, garantendo la corretta destinazione delle risorse rispetto agli obiettivi fissati dalla legge.
In questo contesto e nell'ottica di perseguire gli obiettivi di riqualificazione della spesa pubblica, favorire la crescita del tessuto economico legale della regione e garantire un adeguato sostegno alle fasce più deboli della società, i Reparti del Corpo hanno posto massima attenzione a tutte le più significative voci di spesa pubblica: siano essi contributi alle imprese di origine nazionale ed europea, o finanziamenti del servizio sanitario nazionale, risorse utilizzate per gli appalti pubblici e quelle relative al sistema previdenziale.
La Guardia di Finanza ha avanzato proposte di sequestro per circa 800 milioni nell'ambito del contrasto alla criminalità economico-finanziaria. Controllate, nel corso delle indagini, 1.016 persone. L'aggressione agli interessi economico ed imprenditoriali della criminalità – spiegano i militari - si è concretizzata soprattutto attraverso le indagini e gli accertamenti sviluppati, in primo luogo, dalle articolazioni specializzate nella lotta alla criminalità organizzata come i Gico, Gruppi Investigazione Criminalità Organizzata, di Catanzaro e Reggio Calabria.
L'obiettivo è quello di colpire la delinquenza nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali ed imprenditoriali, sequestrando le disponibilità riconducibili a soggetti indagati o indiziati di reati di mafia o responsabili di delitti reiterati di natura economico-finanziaria, oltre che ai loro prestanome. Ciò, non solo per privare le organizzazioni criminali delle proprie fonti finanziaria, ma anche per recuperare alla collettività la ricchezza ottenuta con gravi delitti. Già 1,15 miliardi di euro sono i valori sequestrati su provvedimento della magistratura.
Complementare a tale ambito operativo è l'attività volta per ricercare e reprimere tutti i fenomeni illeciti - riciclaggio, auto riciclaggio, trasferimento fraudolento dei valori – capaci di inquinare i circuiti legali dell'economia e di alterare le normali condizioni di concorrenza. In tal senso 58 le persone denunciate per riciclaggio, di cui 5 in stato di arresto. Di rilevante importanza è poi l'attività svolta nel settore dei reati fallimentari, societari e bancari, a tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico ed imprenditoriale mentre, sul versante del contrasto all'usura, le investigazioni sono state indirizzate nei confronti di quei contesti associativi che trovano, in questa pratica, una delle fonti di guadagno arrivando, spesso, anche ottenere il controllo di attività economiche riconducibili alle vittime insolventi. 238 le persone denunciate per reati fallimentari, societari, bancari e finanziari; 67 quelle per usura di cui 10 in stato di arresto.
Per quanto riguarda poi la lotta alla commercializzazione di prodotti contraffatti, è di oltre 9,5 milioni il numero dei prodotti sequestrati, con la contestuale denuncia di 210 persone.