300 euro per farsi restituire l’auto rubata, in due finiscono ai domiciliari
Due persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari, dai carabinieri di Rende, nel cosentino, al temine di un’operazione che è stata denominata “Fanta e Coca”. Si tratta di un 40enne, Gianluca Fantasia, e di un 49enne, Giampiero Canonaco. Il primo, già sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, venne arrestato per mafia nel 2008 e nel 2009 nel corso dell’operazione “Anaconda”, contro la cosca dei Cicero. L’accusa a loro carico è di ricettazione ed estorsione.
Secondo gli inquirenti, in concorso con altre persone ancora non identificate, i due avrebbero dapprima acquistato o, comunque, ricevuto da un soggetto per ora sconosciuto, una Fiat 500 rubata, nel dicembre dell’anno scorso, in un Centro Commerciale, ad una 25enne di Cinquefrondi residente a Rosarno. Dopo essere entrati in possesso della vettura - è sempre la tesi dei militari - avrebbero poi costretto un amico della proprietaria, 27enne vibonese, a consegnargli 300 euro per vedersela restituire. Il 27 dicembre del 2015, il vibonese aveva poi segnalato ai carabinieri il ritrovamento dell’auto a Cosenza, in via Veterani dello Sport.
Dalle investigazioni avviate su Fantasia e Canonaco sarebbero emerse delle intercettazioni che, sostengono gli investigatori, dimostrerebbero il fatto che il giovane si sarebbe rivolto a loro per riottenere l’auto. Dopo un primo incontro con alcuni soggetti di etnia Rom, nei pressi dello Stadio “San Vito”, in cui la richiesta iniziale per rivedere la vettura era stata di duemila euro, il 27enne si sarebbe rifiutato di pagare ed i due arrestati, fungendo da “intermediari”, sarebbero poi riusciti ad abbassare la pretesa dei rom.
La trattativa sarebbe stata così chiusa con l’esborso dei 300 euro e le vittime invitate a consegnare le chiavi dell’auto in modo da permettere agli “intermediari” di ritirarla presso gli zingari e spostarla in un luogo concordato allo scopo di simularne il ritrovamento fortuito.