“Scacco al cavallo” a Cosenza: 16 arresti per furti di auto, ricettazione ed estorsione
Sono in tutto 16 gli arrestati di oggi, finiti sotto “Scacco al cavallo”: questo infatti il nome del blitz eseguito dai carabinieri all’alba. Le porte del carcere si sono aperte per 10 persone, le altre 6 sono finite invece ai domiciliari: i reati contestati, in concorso, sono di ricettazione, furto ed estorsione.
Nell’operazione coinvolti anche due minorenni, uno finito in carcere e uno destinato ad una comunità di recupero, accusati di associazione per delinquere finalizzata ai furti di auto e successive estorsioni.
I NOMI DEGLI ARRESTATI
In carcere sono andati: Stefania Granato, Fioravante Naccarato, Leonardo Bevilacqua, Giuseppe Marsico, Leonardo Berlingieri, Antonio Berlingieri, Francesco Berlingieri, Marco Abbruzzese, Carmine Anzillotti e Stefano Bartolomeo.
Ai domiciliari: Christopher Manzo, Cristian Abbruzzese, Matteo Anzillotti, Giulio Manzo, Antonio Bevilacqua e Andrea Cosimo Manzo.
FINO A 1500 EURO PER VEDERSI RESTITUIRE L’AUTO
L’indagine, condotta dal mese di novembre del 2017 dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rende – insieme a quelli del Nucleo Investigativo del capoluogo e della Stazione di Montalto Uffugo - scaturisce da una seria recrudescenza del fenomeno dei furti di veicoli rilevato nell’area urbana della città bruzia e a Rende, oltre che nella zona valliva di Montalto Uffugo (molti dei quali poi ritrovati pochi giorni dopo la presentazione della denuncia).
I carabinieri hanno accertato che il gruppo di criminali sarebbe stato composto prevalentemente da soggetti di etnia “rom”, che rubavano veicoli, in particolar modo Fiat Panda, Punto, Grande Punto, 500 e Lancia Y; poi contattavano i proprietari da cabine telefoniche pubbliche per fissare un incontro presso il “Villaggio degli Zingari” di Cosenza, incontro durante il quale imponevano la corresponsione di somme di denaro per la restituzione.
Solo una volta incassati i soldi (dai 300 a 1.500 euro), indicavano ai proprietari il luogo dove avrebbero potuto ritrovare i veicoli.
Quando le vittime, però, non accettavano le richieste estorsive, provvedevano a “cannibalizzare” le autovetture, smontando e rivendendo i pezzi di ricambio.
In tutto, e finora, sono 52 i furti di auto, seguiti da altrettanti episodi di estorsione, documentanti dai carabinieri raccogliendo anche le dichiarazioni delle vittime (48 persone ascoltate), la maggior parte delle quali ha collaborato con i militari nell’identificazione degli autori: un “segno di fiducia da parte dei cittadini nei confronti delle Istituzioni”, sottolineano gli stessi investigatori.