Grande partecipazione al concerto del duo Rubino e Malguina
Se la musica a quattro mani era nata con l’esigenza di realizzare in un salotto gli effetti timbrici della grande orchestra, dovremmo riconoscere che l’idea era veramente geniale dopo aver avuto la fortuna di essere presente al concerto del duo Rodolfo Rubino- Tatiana Malguina, venerdì 18 marzo, presso l’Auditorium del Liceo Musicale “O.Stillo” ,organizzato sempre dalla Società Beethoven.
Un concerto che ha lasciato tutti i tantissimi presenti veramente esterrefatto tale e tanti sono stati le emozioni timbriche che i due artisti sono riusciti a creare ricreare. Perfetta calibratura timbrica, coesione d’insieme che si evidenziava anche nei più piccoli respiri veramente una grande orchestra dai timbri più variegati dove il fraseggio, gli accenti e la progressione nello sviluppo di ogni opera presentata erano curate fin nei più piccoli particolari dando la sensazione che fosse un solo artista dalle mille mani a suonare la tastiera.
Il programma ha previsto una prima parte dedicata alla musica italiana: A.Longo – “Piccola Suite” , M.E.Bossi – “7 Valzer op. 93” ,O.Respighi - “Sei piccoli pezzi op. P 149” e una seconda parte dedicata alla musica romantica con F.B.Mendelssohn -“Andante con variazioni op.83” , Liszt - “Rapsodia Ungherese n. 2”.
È difficile veramente dire quale fosse il brano più bello ed accattivante poiché di ogni autore hanno saputo i due artisti coglierne le essenze più nascoste e trasmesse attraverso la musica. Un A.Longo quello della “Piccola Suite” ,dove si assapora proprio il clima e la luce mediterranea trasferita nei vari momenti dell’opera; mentre i “7 valzer” di M.E.Bossi sprigionavano effetti meravigliosi per sonorità e raffinatezze insuperabili.
Particolarmente interessanti “I sei piccoli pezzi” di Respighi, frutto certamente di un connubio di elementi, quasi una laboriosa sintesi di delicate assimilazioni dell’impressionismo francese del sinfonismo tedesco e del calorismo russo, ma con l’impronta inconfondibile di una schietta vena melodica italiana. Un Mendelssohnn unico quello che gli artisti hanno saputo cogliere e trasmettere nell’opera 83.
Musica ricca di gioia e giovanile entusiasmo, dove i temi derivati da canzoni popolari, sospirose del Nord e vivaci e saltellanti del Sud trasmettevano serenità nel riflesso azzurro di un cielo sempre bello. Completava il programma una spumeggiante “Rapsodia di Liszt” ,dove il virtuosismo tecnico era al servizio del colore orchestrale e dove lo stesso virtuosismo deve superare se stesso per riassumere i caratteri tipici dell’opera scelta.
Gli artisti Rubino e Malguina sono veramente riusciti a sfrondare se stessi e ricchi di una preparazione musicale prima o poi tecnica insuperabile a calarsi totalmente nell’esecuzione da lasciare tutti veramente colpiti. Un concerto che certamente resterà indelebile ai tantissimi presenti che hanno riservato vere ovazioni agli artisti che alla fine hanno ricambiato con uno splendido valzer di Tchaikovsky.